La sera di festa rotta, improvvisamente, dalle urla e dai lamenti di un uomo. Sono da poco passate le 23 del sabato sera. Termoli vive uno dei suoi appuntamenti più tradizionali e amati, quello della Sagra del Pesce al porto. In centro c’è davvero tanta gente in giro. E sono in tanti ad assistere a quello che, da più parti, viene definito come un atto brutale, di crudeltà gratuita, di violenza assolutamente ingiustificata.
Protagonista dell’episodio, suo malgrado, è un venditore ambulante extracomunitario di origine indiana di collanine e braccialetti, uno dei tanti che affollano corso Nazionale. A fermarlo alcuni vigili urbani del Comando di Termoli. Era un ambulante abusivo, hanno cercato di strappargli una cassa di legno nella quale era contenuta l’oggettistica che vendeva. Al suo rifiuto, stando al racconto di alcuni testimoni, ecco che si manifesta quello che nessuno avrebbe voluto vedere. Nasce una colluttazione: l’extracomunitario finisce a terra e viene trascinato con forza verso l’auto di servizio dei vigili. Il tutto nello sconcerto generale e nella crescente disapprovazione dei passanti. “Ero presente ai fatti ed ho ancora nelle orecchie la voce ed il pianto del venditore ambulante che supplicava”, si legge nella testimonianza di un giovane pervenutaci in redazione.
Da parte sua il responsabbile della Municipale Rocco Giacintutti così inquadra l’episodio. “Se i vigili hanno agito in quel modo – ha riferito al quotidiano di informazione telematica primonumero.it – è perché evidentemente c’è stata una reazione spropositata. Le regole le dobbiamo far rispettare. Capisco che certe scene possano apparire più o meno cruente, ma dipende dalla reazione del soggetto”. Nella festa più bella una pagine indubbiamente poco edificante.
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