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dal Messaggero Veneto del 23 gennaio 2007

Tommasini a Gherghetta: il Cpt riguarda noi tutti

Gradisca. «Il Cpt non può essere considerato come un problema esclusivo di Gradisca, perché le dinamiche e le problematiche che una struttura di questa tipologia e di questa portata ha conseguenze inevitabili, prevedibili e di non poco rilievo sulla sfera sociale di tutto il territorio isontino, ma nella sua illustrazione la questione non è stata nemmeno menzionata».
È con queste parole che il sindaco Franco Tommasini è intervenuto nel corso del recente incontro pubblico, rivolto agli amministratori comunali goriziani, voluto dalla giunta provinciale di Gorizia per illustrare il bilancio previsionale 2007.
Preoccupazione espressa dal primo cittadino gradiscano direttamente al presidente della Provincia, Enrico Gherghetta, in conclusione alla relazione che correderà la presentazione del bilancio al consiglio provinciale.
Pronta la replica dello stesso Gherghetta che ha rassicurato Tommasini sul fatto che il caso Cpt sarà ampiamente illustrato e affrontato nel corso della programmazione riguardante il capitolo specifico dedicato all’immigrazione.
Una risposta alla quale il sindaco gradiscano ha tuttavia aggiunto come «l’amministrazione comunale è vivamente proccupata per quello che sarà il contraccolpo sociale che provocherà sul territorio l’eventuale (e stando alle ultime indicazioni del ministero dell’interno possibile entro l’estate) apertura del nuovo Cid, il Centro per richiedenti asilo (che dovrebbe avere una capienza di circa 150 posti) attualmente in fase di realizzazione sempre all’interno dell’ex caserma Ugo Polonio di via Udine, ma in un’area distinta dal Centro di permanenza temporanea)».
«In Italia dovrebbero essere soltanto sette i punti di “convogliamento” delle richieste di asilo. Una di queste commissioni – ha spiegato ancora il sindaco gradiscano Franco Tommasini – che hanno la funzione di esaminare ed eventualmente rilasciare la documentazione è a Gorizia, e a quanto ci è dato sapere non è da escludere un suo trasferimento a Gradisca, proprio nel nuovo complesso».
«Stiamo parlando quindi – ha concluso – della concreta possibilità di un aumento consistente del traffico migratorio sul nostro territorio. Oltre a ciò, non possiamo dimenticare che in questo circuito entreranno anche i minorenni e mi sembra inevitabile che si valuti con grande attenzione quelle che, nel caso, dovranno essere le nuove dinamiche capaci di garantire e agevolare l’integrazione».
(ma.ce.)