Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Treviso – Undici scrittori in piazza contro il razzismo

Sabato 26 gennaio alle ore 17 in Piazza dei Signori a Treviso per leggere in pubblico brani di ispirazione antirazzista tratti dalla letteratura mondiale

In piazza contro il razzismo. Poesie, brani, letture, proposti da undici scrittori veneti per raccontare l’altra faccia di una regione che fatica a liberarsi dell’immagine stereotipata che le viene consegnata dalle iniziative singolari e discriminatorie di alcuni amministratori locali.

Sabato 26 gennaio, alle ore 17, Piazza dei Signori, la piazza centrale della città, sarà animata dalla voce di Mauro Covacich, Gianfranco Bettin, Romolo Bugaro, Alberto Fassina, Roberto Ferrucci, Marco Franzoso, Giulio Mozzi, Marco Paolini, Tiziano Scarpa, Vitaliano Trevisan, Gian Mario Villalta, impegnati a diffondere parole di accoglienza e di uguaglianza, quelle del Veneto che fatica ad emergere.

“Dopo mesi e mesi di propaganda pura legata alle ordinanze di questi stravaganti sindaci veneti ci siamo proposti di dare voce ad un Veneto che non andrà mai in prima pagina perché usa il cuore ed il cervello”, queste le parole di Roberto Ferrucci, uno degli scrittori promotori dell’iniziativa.

In questi mesi nel NordEst si sono susseguite una dopo l’altra iniziative discriminatorie nei confronti di cittadini stranieri a colpi di ordinanze e circolari. A partire dalla famosissima quanto illegittima Ordinanza “anti-sbandati” del Sindaco di Cittadella, una sequenza senza fine di micro provvedimenti hanno preso piede. Ma davvero questo Veneto è terra di razzisti?

Vi è un Veneto silenzioso, forse troppo, che continua operoso a sognare e desiderare un territorio che scandisca i suoi tempi seguendo i battiti del cuore invece di rincorrere le traiettorie dell’economia globale.
Vi è un Veneto che sogna di essere globale senza impazzire.

Una cosa è certa, troppo spesso razzismo e xenofobia, in questa regione, che mal sopporta il centralismo, trovano terreno fertile nel quadro generale disegnato dalla politica negli ultimi anni.
Tutta la retorica sulla sicurezza, la “guerra” alla clandestinità, gli stereotipi creati intorno ai migranti, sono l’ambiente nel quale si muovono queste iniziative che proprio nel quadro del dibattito generale trovano legittimazione.

Tutta la vicenda delle Ordinaze ha coinvolto il Veneto proprio dopo che, a seguito di un singolo e circoscrivibile fatto di cronaca, il Governo ha approvato con urgenza il primo decreto espulsioni contro i cittadini comunitari, agli inizi di novembre, dando il via ad una campagna mediatica discriminatoria senza precedenti.

E’ il Veneto ad essere razzista o questa regione è una semplice caricatura della maniera con la quale la società contemporanea si propone di gestire l’accoglienza, i flussi migratori, le contraddizioni che vivono nella relatà che ci circonda?

Nicola Grigion, Progetto Melting Pot Europa

Vedi anche:
Comunicato di alcuni autori veneti sul “razzismo istituzionale”
Treviso, scrittori in piazza contro il razzismo tratto da “L’Espresso” del 21 gennaio 2008, di Mauro Covacich