Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

UNHCR: nuovi esodi in Sud Sudan a causa della crescente condizione di insicurezza

Roma, 8 Gennaio 2016 – L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime preoccupazione per la crescente insicurezza in Western Equatoria, stato meridionale del Sud Sudan, e per le gravi conseguenze che sta affrontando la popolazione civile.

Nei pressi di Yambio, circa 300 chilometri a ovest di Juba, sono stati riportati scontri localizzati tra gruppi armati e truppe governative e violazioni dell’ordine pubblico e dello stato di diritto. Ogni giorno si verificano scontri a fuoco isolati, mentre sono in aumento atti criminali come furti d’auto, attacchi alle proprietà governative, saccheggi di abitazioni civili e, secondo quanto è stato riferito, aggressioni sessuali da parte di giovani armati.

Una recente missione delle Nazioni Unite a Yambio ha rilevato che quasi 200 case sono state bruciate nel quartiere di Ikpiro e che altre centinaia sono state saccheggiate. Le persone hanno trovato rifugio nel centro della città o si sono spostate in villaggi vicini. Le Nazioni Unite stimano a circa 15.000 il numero di sfollati nelle contee di Yambia e Tambura nello stato di Western Equatoria dall’inizio di dicembre.

L’ondata di violenza sta anche costringendo le persone ad abbandonare le loro case e a percorrere centinaia di chilometri verso sud-est per raggiungere la vicina Uganda, dove dall’inizio della settimana stati registrati 500 rifugiati al giorno, in aumento di quattro volte rispetto a quanto registrato in precedenza. Oltre alle violenze, i rifugiati riferiscono di essere in fuga anche dall’insicurezza alimentare, provocata dalla scarsità dei raccolti.

Il mese scorso, l’UNHCR ha riferito che gli scontri tra i gruppi locali e l’esercito del Sud Sudan nello stato di Western Equatoria avevano provocato l’esodo di oltre quattromila persone verso una remota regione del nord-est della Repubblica Democratica del Congo [cfr. http://www.unhcr.org/566174fd6.html]. Il 6 gennaio il numero di nuovi arrivi, registrati soprattuto nella zona intorno a Dungu, era salito a 6.181, tra cui 4.164 cittadini del Sud Sudan e 2.017 congolesi, che prima vivevano come rifugiati in Sud Sudan. L’afflusso è proseguito anche nel 2016, seppur con livelli molto ridotti. L’agenzia governativa per i rifugiati ha registrato 268 persone la scorsa settimana.

Nel complesso, si tratta di sviluppi allarmanti per una regione del Sud Sudan che è stata finora relativamente stabile. Sono, inoltre, molto preoccupanti le implicazioni per l’accesso agli aiuti umanitari a un numero stimato di 7.400 rifugiati che vivono nell’Equatoria Occidentale. L’UNHCR è in stretto contatto con le autorità governative per tutelare la sicurezza dei rifugiati, e ha concordato un incremento della protezione da parte delle forze UNMISS attraverso l’aumento dei pattugliamenti e il supporto ai trasferimenti dei rifugiati in zone più sicure.

Il conflitto scoppiato in Sud Sudan nel dicembre 2013 ha prodotto una delle più grandi emergenze umanitarie del mondo, con 2,3milioni di persone costrette ad abbandonare le loro case, di cui 650mila hanno attraverso i confini diventando rifugiate e 1,65milioni sono invece sfollate all’interno del paese.