Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Tratto dal sito misna.it del 12 maggio 2006

USA – Legge immigrazione: raggiunto l’accordo al Senato

I rappresentanti dei partiti democratico e repubblicano del Senato degli Stati Uniti hanno raggiunto un accordo per la nuova legge sull’immigrazione, da settimane oggetto di dibattito e di proteste di diversa matrice in tutto il Paese. I due raggruppamenti non hanno diffuso gli estremi della legge, che potrebbe essere approvata formalmente già alla fine di maggio, ma hanno chiarito che sarà data la possibilità ad alcuni milioni di immigrati irregolari di ottenere la cittadinanza statunitense.
L’accordo, sigillato con una stretta di mano tra i capi dei due gruppi parlamentari al Senato – il repubblicano Bill Frist e il democratico Harry Reid – pone fine a settimane di confronti televisivi e parlamentari e si propone di spegnere le polveri della protesta tra gli immigrati, in particolare tra i cosiddetti ‘latinos’, che ad aprile hanno dato vita a manifestazioni cui hanno aderito nelle principali città Usa centinaia di migliaia di persone, con il sostegno dei gruppi per la difesa dei diritti umani e di alcune confessioni religiose, tra cui la Chiesa cattolica.
Secondo il senatore democratico Edward M. Kennedy, uno dei principali promotori della nuova legge, quello compiuto è “un passo molto importante in avanti” che permetterà di “rafforzare le frontiere degli Stati Uniti, aprire una strada per il riconoscimento della cittadinanza ai lavoratori privi di documenti che vivono nel nostro Paese e dare il via a un programma realista per il futuro basato sull’ingresso di lavoratori temporanei”.
Proprio sui lavoratori temporanei provenienti dall’America Latina e centrale c’erano state la settimana scorsa forti polemiche in tutto il continente per la proposta – rivelata ai giornali da alcuni senatori Usa – avanzata dal presidente colombiano Alvaro Uribe di mettere sotto pelle ai lavoratori temporanei un ‘chip’ informatico di controllo così da controllarli costantemente e impedire che, una volta scaduto il permesso di soggiorno, decidano di non tornare a case e di diventare illegali.