Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da guidasicilia.it dell'8 ottobre 2005

Un Lager chiamato ”Misericordia”

Nei Cpt (Centri di permanenza temporanea) italiani, non è facile entrarci. Intendiamoci, non è facile entrarci per i giornalisti e i politici. Quali siano i motivi, da questa parte della barricata non l’abbiamo mai capito bene. Sappiamo solo che sono state diverse e le denunce arrivate da associazioni e da alcuni europarlamentari sulle inumane condizioni alle quali i migranti sono sottoposti, e molteplici sono state le denunce di violazione dei diritti umani.
Tali denunce sono sempre state portate dai partiti di sinistra o da tutte quelle associazioni non politiche che si occupano di diritti dell’uomo, comunque ritenute, chiamate, bollate se volete, dai partiti di maggioranza come associazioni di sinistra e di estrema sinistra, e sempre per i partiti del governo, le affermazioni di queste persone non sono da prendere in considerazione, perché sempre esagerate, catastrofiste e lanciate solo per gettare fango sulla politica di governo. Per esempio per l’europarlamentare leghista, Mario Borghezio, a cui hanno fatto visitare il Cpt di Lampedusa, il centro è sembrato un ”hotel a cinque stelle”.

Fabrizio Gatti, giornalista de l’Espresso, ha voluto vedere con i propri occhi tutto il lusso e lo scialo offerto dall’Italia agli immigrati, e fingendosi l’immigrato Bilal Ibrahim el Habib, proveniente dal Kurdistan iracheno, nato il 9 settembre del 1970 nel villaggio immaginario di Assalah, distretto di Aqrah, si è buttato in mare, si è fatto ripescare, e finalmente ha avuto la possibilità di entrare – a pieno titolo – nel Centro di permanenza temporanea di Lampedusa.
Nel reportage, Gatti-Bilal, ha scritto di abusi, violenze e di condizioni inumane. ”In sette giorni di reclusione nel centro di Lampedusa – scrive il cronista – la detenzione di Bilal Ibrahim el Habib non è stata convalidata da nessun giudice, nonostante nessun cittadino possa essere privato della libertà senza il giudizio di un magistrato entro un tempo massimo di 48 ore. Il Viminale ha anche assicurato all’Unione europea che per ogni straniero detenuto a Lampedusa avviene un’udienza di convalida davanti al giudice di pace. Nel caso di Bilal Ibrahim el Habib e degli stranieri detenuti tra il 24 e il 30 settembre nella gabbia del centro per immigrati sull’isola, questa notizia è falsa”.

Le reazioni politiche
I partiti dell’Unione, dopo le notizie del reportage hanno duramente attaccato il governo. E nel mirino è finito il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu accusato dai parlamentari di aver ”mentito al Parlamento sulle condizioni di assistenza e sull’accesso alle procedure d’asilo”.
Secondo i senatori Gianfranco Pagliarulo (Pdci), Tana De Zulueta (Verdi), Francesco Martone (Prc), Antonio Iovene (Ds), Antonello Falomi (Il Cantiere) ”La sconvolgente testimonianza de l’Espresso conferma la denuncia da tempo fatta: il Cpt di Lampedusa è un lager. Si fa sistematicamente ricorso a trattamenti disumani e degradanti in violazione della Costituzione e di ogni norma internazionale”. ”Le autorità hanno mentito. Il Ministro Pisanu, e questo è il fatto più grave, ha mentito al Parlamento sulle condizioni di assistenza, sull’accesso alle procedure d’asilo. Ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità: a cominciare dal ministro dell’Interno, che venga a riferire al Parlamento, e dal Prefetto di Agrigento”.
Il Cpt di Lampedusa, proseguono i senatori dell’Unione, ”va chiuso immediatamente, perché vi regna uno stato di illegalità. Va aperta immediatamente un’inchiesta penale. Bisogna eliminare qualsiasi restrizione alle visite ai Cpt. E’ inammissibile che nessuno possa entrarvi e che i parlamentari possano visitarli solo a condizione di preavvisare della visita”. ”L’Italia – concludono -, deve tornare ad essere uno Stato di diritto ovunque: va cancellata ogni situazione di illegalità e di extraterritorialità”.

Il segretario dei Comunisti italiani, Olivero Diliberto, dopo aver equiparato il Cpt di Lampedusa a Guantanamo ha detto: ”Il governo Berlusconi e il ministro degli Interni coprono infamie intollerabili, atti disumani nei confronti di uomini e donne che hanno l’unica colpa di essere fuggiti dal proprio paese per fame, per povertà o perché vittime di regimi violenti e autoritari”. ”Urge oggi – conclude il segretario del Pdci – una parola di chiarezza e il ripristino immediato della legalità. Si dimetta il ministro Pisanu e si permetta ai mezzi di informazione e a quanti ne hanno il diritto di poter entrare nei Cpt”.

Secondo Il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, il Cpt di Lampedusa è ”una vergogna nazionale” e va chiuso immediatamente come tutti gli altri Cpt. ”In quel lager – spiega – i diritti umani e la dignità delle persone vengono calpestati in maniera ignobile. L’inchiesta dell’Espresso squarcia il velo di omertà sui centri di permanenza temporanea e dimostra che i reclusi vengono tenuti in una condizione subumana e sottoposti ad inaccettabili violenze fisiche e soprattutto psicologiche. I Cpt sono inutili e vanno chiusi”. Secondo il presidente dei Verdi, ”dopo questo scioccante ed agghiacciante articolo, Pisanu ha il dovere di riferire immediatamente in Parlamento. E’ inaccettabile che in Italia possano essere tollerate queste violenze”.

Per il parlamentare europeo Claudio Fava (Ds) ”l’articolo de l’Espresso conferma ciò che più volte, e invano, abbiamo tentato di denunciare: il Cpt di Lampedusa è un lager. Anzi, peggio di un lager: è un luogo di detenzione nel quale l’umiliazione dei migranti e la negazione della loro dignità umana sono diventate la regola”. ”Chi ha organizzato l’ignobile farsa di un Cpt vuoto e tirato a lustro in occasione della visita del Parlamento europeo, il 15 settembre scorso – continua l’esponente dei Ds – dovrebbe adesso compiere il solo gesto di decenza politica: dimettersi. A cominciare dal sottosegretario D’Alia che, a nome del governo, si è fatto garante di menzogne e omissioni e dal signor Borghezio, parlamentare europeo della Lega, che ha dichiarato che il Cpt di Lampedusa è un hotel a cinque stelle”.

E anche il presidente dell’Arci, Paolo Beni chiede le dimissioni di Pisanu e l’intervento di Ciampi. ”Chiediamo – dice Beni – le dimissioni del ministro degli Interni Pisanu, a cui compete la responsabilità della gestione dei Cpt e dei comportamenti delle forze dell’ordine. Il ministro ha sempre negato che a Lampedusa si commettessero abusi. O il ministro non è informato e dunque se ne deve andare perché non in grado di svolgere il suo compito, o ha consapevolmente mentito ai rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee ed ai cittadini, coprendo le violazioni gravissime che lì vengono perpetrate. Chiediamo che il presidente della Repubblica, garante della nostra Costituzione, intervenga con tutti i mezzi a sua disposizione per ristabilire il rispetto dei diritti umani in questa Abu-Ghraib di casa nostra”.

La sezione italiana di Amnesty International ha scritto al ministro Pisanu, chiedendo chiarimenti e l’avvio di un’indagine L’organizzazione per i diritti umani ha ricordato al ministro di aver più volte, e invano, chiesto di poter accedere ai centri di detenzione per migranti e di garantire l’accesso anche a osservatori indipendenti. A giugno, Amnesty International ha pubblicato un rapporto sui Cpt italiani, nel quale si denuncia la ”situazione complessivamente preoccupante dei centri, la costante prassi di espulsioni in violazione del principio di non-respingimento, la mancata assistenza legale e condizioni di detenzione inadeguate non in linea con gli standard internazionali”.

La Procura di Agrigento apre un’inchiesta
La Procura di Agrigento ha aperto un’inchiesta sul Centro di permanenza temporanea di Lampedusa, gestito dall’associazione ”La Misericordia”, in seguito all’inchiesta pubblicata dal giornalista dell’Espresso Fabrizio Gatti, che per otto giorni ha vissuto all’interno del Cpt fingendosi clandestino. Tra i reati ipotizzati dai magistrati vi sono quelli di lesioni personali e peculato. Fino a questo momento l’inchiesta è a carico di ignoti.
La Procura, oltre ad acquisire l’articolo pubblicato dal settimanale, ascolterà nei prossimi giorni il cronista. In passato altre inchieste erano state aperte dai Pm di Agrigento, in seguito alla presentazione di esposti. Lo stesso procuratore, Ignazio De Francisci, aveva più volte disposto sopralluoghi all’interno della struttura per accertare le condizioni in cui erano ospitati gli immigrati clandestini.