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Un amore diviso dallo Stato, un amore clandestino

Una lettera inviata a Melting Pot Europa

Spesso sentiamo parlare i governanti di rispetto alla vita, dalla nascita fino alla morte naturale di ogni essere umano, ma forse quel che manifestano è solo strumentalizzazione, perché di rispetto e sensibilità di questi tempi, soprattutto dall’alto, si vedono ben poco. Enunciano tutti di parlare per il bene del paese e dei suoi cittadini, peccato però che rimangano solo semplici parole e promesse.
Così, nel nome della falsa morale in parlamento si esibiscono parole vuote in quel clima incandescente ed a volte abbastanza ridicolo.
Ogni qual volta che c’è un caso di cronaca, ogni partito strumentalizzandolo lo fa proprio e cerca di prediligere una linea di condotta che sia riconducibile principalmente alla propria azione ideale e politica per portare la gente dalla sua parte e cambiare metodo di governare in modo subdolo, cercando di entrare nel tessuto della società nel modo migliore possibile, conquistando i cuori della popolazione e sfruttando l’ignoranza con qualsiasi mezzo necessario.

Nessun partito ha mai espresso la volontà di cambiare rotta e parlare per la popolazione civile, nessuno ha voglia di entrare dentro il circuito della vita quotidiana della gente per portare serenità ed idee nuove. Comizi e riunioni non servono a nulla, si deve parlare al cittadino, non lasciando le parole dentro una sede di partito e fiatare senza aver fatto il conto con chi soffre e sta male. I rappresentanti del popolo, devono scendere per le strade in qualità di singole persone autorevoli e fare politica, guardare con gli occhi tutto ciò che succede per le strade del paese.
Si deve diffondere la cultura di un rispetto verso l’altro sesso, colore di pelle o religione. Si deve parlare dei problemi sul lavoro, delle aspirazioni dei giovani nelle scuole, negli ospedali e in qualsiasi luogo di aggregazione, non in parlamento. Questo significa far politica, andare in mezzo alla gente a portare il proprio messaggio, non sparare sentenze senza senso dall’alto. Bisogna sensibilizzare l’essere umano non allontanarlo dalla vita politica e dalla società come spesso lo si fa con persone più deboli, quelli che chiamano clandestini. Questo diverrà il loro nome, il loro documento, che si porteranno dietro per tutta la loro permanenza nel territorio europeo o per tutta la vita. Da quel momento, inizia una slavina di difficoltà e incomprensioni, che non potevano immaginare prima della loro difficoltosa ed esasperata partenza. E loro, i politici, si permettono di sparare sentenze sulle disgrazie altrui e di sperimentare le politiche sui loro corpi usandoli come cavie umane.

Forse la storia che sto per raccontare, per molti è una vicenda immorale, dove vi è una dolce ragazza toscana che si è follemente innamorata di un ragazzo del Senegal che per la legge italiana è solamente un clandestino e per colpa di leggi che non tutelano la vita umana è costretto a vivere in un inferno. Un amore complicato, ma a giudicare dalla forza dei due ragazzi duro a morire. Ho conosciuto questa giovane ragazza, ma non voglio dire il suo nome, e mi ha colpito la sua forza di portare avanti un amore quasi impossibile ed una storia fatta di mille incomprensioni e difficoltà per colpa di una società xenofoba ed ottusa.

Lei ha 20 anni, lui 25, è venuto in Italia 5 anni fa con la speranza di costruirsi un futuro migliore. Si sono conosciuti ed è scoppiato l’amore a Firenze, proprio in quella culla rinascimentale che ti fa innamorare anche se la guardi per un solo secondo. E credo che questo ragazzo si sia follemente innamorato oltre che di lei anche di quella stupenda città.
Ma questo amore ha serie difficoltà a causa di folli leggi italiane. Nella sua permanenza nel paese questo ragazzo ha collezionato 2 fogli di espulsioni e tanta troppa avversione solo perché straniero.
Le 2 espulsioni che ha accumulato non sono affatto per reati di spaccio o rapina come molti italiani benpensanti hanno già immaginato. A primo impatto si pensa subito che le espulsioni siano a causa di reati e tutto ciò per colpa di una televisione e di una politica che non fa altro che strumentalizzare le nostre menti. E’ un ragazzo semplicissimo come voi, come i vostri figli o i vostri parenti, con una differenza: per vivere e per amare deve lottare e non ha certamente la strada in discesa. Un giorno la polizia è entrata nella sua abitazione a causa dello schiamazzo che avvertiva una vicina di casa. E chi non ha mai fatto chiasso festeggiando un compleanno o semplicemente esultando per un gol in una partita di calcio. La polizia avvertita del frastuono, entrò in casa di questo ragazzo e non avendo documenti lo portarono in caserma e gli consegnarono il suo primo mandato di espulsione. Un’altra volta, stava camminando per il centro di Firenze e per un semplice controllo viene preso, portato in caserma e gli arriva il secondo decreto di espulsione.
Dice la ragazza, “per l’ultima espulsione l’hanno tenuto un giorno in questura e lo stavano portando a sesto fiorentino in un centro, ma per fortuna è arrivato un avvocato che li ha fermati” e ancora, “non vende la droga è costretto a vedere borse o cd ma ormai quello non lo fa più perché è costretto a stare chiuso in casa, qui a Firenze non si può più vivere”
. Così lui non intende abbandonare il suo amore e si trasferisce in un’altra città italiana, che non voglio nominare, con un altri ragazzi clandestini.
Ragazzi semplici, perseguitati dalla giustizia senza aver commesso nessun reato. Ora non riesce neanche più a lavorare, vive quasi in una detenzione forzata e i soldi dell’affitto gli arrivano tramite le tasche della sua ragazza. Dice che le ha provate tutte per rendere normale il rapporto con questo ragazzo, ha cercato anche di sposarlo “ma la polizia ha chiamato i miei genitori, un casino non ti puoi immaginare.” Non posso che dare tutta la mia piena solidarietà a questa storia d’amore imprigionata dalla legge e non posso che chiedere giustizia per lei ed il suo ragazzo.

di Andrea Onori