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Un bimbo nasce su un barchino durante un salvataggio: "è un miracolo in una tragedia"

860 i profughi salvati da SOS MEDITERRANEE in un solo giorno nel Mediterraneo centrale

Una nota di SOS MEDITERRANEE.

CHRIST è nato martedì 11 luglio, su una barca in legno in mezzo al Mediterraneo. La madre, una donna di origini camerunensi, si trovava a bordo di una imbarcazione sovraffollata e in pericolo quando il parto ha avuto inizio, nel bel mezzo delle operazioni di soccorso già avviate dai team della organizzazione umanitaria italo-franco-tedesca SOS MEDITERRANEE e MSF (Medici senza Frontiere), che insieme gestiscono la nave Aquarius. Salvati in extremis, mamma e bambino sono stati portati urgentemente a bordo della Aquarius ancora uniti dal cordone ombelicale e subito presi in carico dal team medico di bordo.


"Quando sono arrivati a bordo della nave, li ho accompagnati in clinica e ho tagliato il cordone ombelicale, la placenta è stata espulsa a bordo. Il piccolo Christ sta bene e anche sua madre, ma sarebbe stato meglio per entrambi se non avesse dovuto partorire nel mezzo del Mediterraneo, circondata da cento uomini", scrive l’ostetrica Alice Gautreau sull’account Twitter di MSF, partner medico di SOS MEDITERRANEE a bordo della nave Aquarius.

Mamma e bambino sono stati accolti dall’applauso dei soccorritori, colpiti dal coraggio della giovane madre camerunense, quando sono arrivati a bordo della Aquarius mentre le operazioni di salvataggio iniziate all’alba di martedì erano ancora in corso: "È incredibile, non ho mai visto nulla di simile. Posso soltanto immaginare cosa deve aver provato questa donna che si è trovata a partorire su una barca in legno, in mezzo al mare, mentre non sapeva nemmeno se sarebbe sopravvissuta alla traversata", ha detto Nick, soccorritore di SOS MEDITERRANEE, che ha assistito al parto in mare aperto e all’evacuazione della giovane donna e di suo figlio.

Christ è il quinto bambino nato a bordo della Aquarius dall’inizio delle operazioni, nel febbraio 2016, dopo Alex, Newman, Favour e Mercy. "Ogni nascita a bordo ci commuove e ci rende ancora più convinti della necessità della nostra missione. Riusciamo a immaginare quanto deve essere profonda la disperazione di una donna che si imbarca su un gommone quando sta per partorire? E che cosa sarebbe successo a lei e al suo bambino se i soccorritori non fossero arrivati in tempo? Quella che si svolge quotidianamente nel Mediterraneo è una vera e propria tragedia e nascere in mare aperto e sopravvivere è un miracolo, ci dice che la vita è più forte, nonostante tutto" ha detto Valeria Calandra, presidente di SOS MEDITERRANEE Italia.

Sono 10.000 le persone accolte a bordo della nave Aquarius a partire dall’inizio dell’anno.

Nella mattinata di martedì, il SAR (Search and Rescue) TEAM della nave Aquarius aveva già tratto in salvo 133 persone da un gommone. All’inizio del pomeriggio, i soccorritori della Aquarius procedevano al salvataggio di altri due gommoni e di due imbarcazioni in legno, tra cui quella su cui stava partorendo la donna camerunense, salvando in totale altre 497 persone. Infine, in serata, la nave Aquarius accoglieva a bordo 230 persone soccorse poche ore prima dalla nave IUVENTA, della ONG JUGEND RETTET. I rifugiati salvati dalla nave Aquarius martedì provengono per lo più dall’Africa sub-sahariana (Guinea Conakry, Mali) e dal Nord Africa (Marocco).

Con 860 persone a bordo, nave AQUARIUS si dirige adesso verso un "place of safety" - un porto sicuro - in Italia per lo sbarco dei rifugiati salvati in mare. Le operazioni di salvataggio svolte martedì dai soccorritori di SOS MEDITERRANEE portano a 10.000 il numero di persone salvate a bordo della nave AQUARIUS dall’inizio del 2017. "Siamo solo a metà luglio e già abbiamo quasi eguagliato il numero di salvataggi effettuati in tutto il 2016, quando 11.000 persone sono state salvate dalla nave Aquarius nel Mediterraneo centrale. L’intervento delle ONG è indispensabile per rispondere alla mancanza di mezzi di soccorso nel Mediterraneo centrale e per prevenire la morte di migliaia di persone", afferma Valeria Calandra.

La nave Aquarius, una barca di 77 metri noleggiata da SOS MEDITERRANEE e gestita in partnership con MEDICI SENZA FRONTIERE, dispone di una clinica e di un rifugio riservato alla accoglienza delle donne e dei bambini. Il team medico di MSF a bordo della nave Aquarius include una ostetrica che assiste le donne particolarmente vulnerabili, che rappresentano il 15% dei sopravvissuti ai naufragi in mare.


SOS MEDITERRANEE opera sulla nave di salvataggio AQUARIUS, un’imbarcazione di 77 metri, in collaborazione con MSF Olanda. L’AQUARIUS ha un equipaggio internazionale: lo staff nautico, una squadra di ricerca e salvataggio (SAR) e personale medico con esperienza. La nave può ospitare sino a 500 persone.

Da quando la missione SOS MEDITERRANEE ha preso il via, a fine febbraio, sono più di 20.000 le persone salvate e soccorse a bordo della nave AQUARIUS.

Le operazioni di SOS MEDITERRANEE nel Mediterraneo Centrale sono finanziate unicamente dalla società civile. Il costo delle attività di ricerca e soccorso in mare è elevato: 11.000 euro al giorno. Per questo, per continuare a salvare vite in mare, SOS MEDITERRANEE ha bisogno di un sostegno finanziario.

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[ 12 luglio 2017 ]
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