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Un nuovo mandato dell’agenzia Frontex: l’UE si ostina nella guerra contro migranti e rifugiati

La Cimade, 7 luglio 2016

Da tre anni la campagna inter-associativa “Frontexit” denuncia l’incompatibilità tra l’agenzia Frontex e il rispetto dei diritti fondamentali. La creazione di un nuovo corpo europeo di sorveglianza delle frontiere al posto di Frontex, approvata dal Parlamento europeo il 6 luglio scorso, segna una tappa supplementare nella guerra condotta dall’Unione Europea (UE) contro i migranti ed i rifugiati.

Più di un anno dopo l’annuncio di un rafforzamento dell’agenzia Frontex per rispondere a quella che viene impropriamente definita come “crisi migratoria”, il risultato della messa in sicurezza delle frontiere europee è sconcertante: il numero dei migranti e dei rifugiati morti nel Mediterraneo è aumentato 1 le violazioni dei diritti e le violenze contro queste persone si sono moltiplicati, sia sui luoghi di confine che nei centri di smistamento chiamati “hotspots”. Tuttavia, malgrado questa sconfortante constatazione, la nuova agenzia di guardia-costiera e di guardia di frontiera europea, che rimpiazzerà Frontex, potrà contare su un arsenale rinforzato e potrà:

– dispiegarsi più velocemente lungo le frontiere esterne dell’UE sulla base della propria valutazione quanto alla “vulnerabilità” degli Stati membri, misurata in numeri di attraversamenti irregolari delle loro frontiere esterne;

– Avere un ruolo maggiore nell’espulsione delle persone non aventi diritto di soggiorno in Europa, e ciò anche tramite l’organizzazione di operazioni di rimpatrio congiunte e l’aiuto nell’ottenimento dei documenti amministrativi necessari 2 ;

– Raccogliere i dati personali e trasmetterli all’Europol nell’ambito della lotta contro i crimini transfrontalieri, il crimine organizzato e la lotta anti-terrorismo. Aldilà dei rischi di trasmissione inappropriata di questi dati in violazione del diritto alla protezione dei dati personali garantita dal diritto dell’UE 3, queste misure alimentano i pregiudizi xenofobi che, a torto, assimilano gli stranieri a delle minacce potenziali per la sicurezza interna;

– Intercettare migranti e rifugiati in mare aperto e farli sbarcare nel “porto sicuro più vicino”. Viste le discussioni attuali riguardo la nozione di paesi “sicuri” all’interno dell’UE non è da escludere che tali sbarchi possano avvenire in Marocco, in Tunisia, in Algeria, nei Balcani o in Turchia dove persistono delle gravi violazioni dei diritti contro cittadini nazionali e stranieri e dove il diritto di lasciare un paese è ostacolato 4. Ciò va contro il diritto internazionale ed europeo ed in particolare contro il principio di non-refoulement.

– Estendersi fuori dall’Europa e scambiare informazioni con un numero crescente di paesi, alcuni dei quali calpestano notoriamente i diritti umani, fuori da ogni controllo di tipo democratico da parte del Parlamento europeo: maggior cooperazione con la Turchia, progetti supplementari di cooperazione esterna, per esempio con la Libia o con l’Egitto. 5

Quest’inedito potenziamento delle capacità di un’agenzia europea non prende minimamente in considerazione le violazioni dei diritti, sebbene queste siano documentate da organizzazioni non governative e da istituzioni ufficiali, tra cui la stessa agenzia Frontex che le qualifica con l’eufemismo di “incidenti6 . Tuttavia, nel nuovo mandato dell’agenzia, non c’è nulla che permetta di mettere in questione in maniera effettiva e diretta le responsabilità giuridiche dell’agenzia davanti ad un’istituzione indipendente.

Invece di aprire delle vie di passaggio legali e sicure, l’UE favorisce la migrazione irregolare che a sua volta incrementa la mortalità migratoria e incoraggia i traffici.
Le organizzazioni membre della campagna Frontexit, originarie d’Europa, del Maghreb, del Mashreq e dell’Africa occidentale, continueranno a denunciare e ad opporsi a questa deriva in materia di sicurezza. Chiediamo la soppressione di Frontex e della nuova agenzia prevista al suo posto.

Non permettiamo che i nostri rappresentanti ci facciano credere ad una “crisi migratoria” che altro non è che una crisi delle politiche d’accoglienza dell’UE e dei suoi Stati membri. L’Europa è in guerra contro un nemico da lei inventato.

Links utili:
www.frontexit.org

  1.  2859 morti al 16 giugno 2016 secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale sulle Migrazioni.
  2. A questo scopo, un “lasciapassare” europeo, un documento di viaggio destinato a facilitare il ritorno dei cittadini di paesi “terzi” in soggiorno irregolare, è in corso di realizzazione, malgrado la contrarietà espressa dai paesi africani durante il summit de La Valletta nel novembre 2015.
  3. Articoli 7 e 8 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea; diritto derivato.
  4. Diritto d’asilo in pericolo: no alla lista UE dei paesi “sicuri” (2016) AEDH, EuroMed Droits, FIDH.
  5. Frontex ha firmato ad oggi 19 accordi di cooperazione esterna. Per saperne di più sulla natura delle sui azione fuori Europa, vedere la carta: “Les 10 cadeaux empoisonnés de Frontex” (I 10 regali avvelenati di Frontex).
  6. Frontex tra Grecia e Turchia, la frontiera della negazione (2014) EuroMEd Droits, FIDH, Migreurop.