Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da Il Corriere della Sera del 21 dicembre 2003

Un sogno per 500 mila stranieri all’anno

Sono 573.708 le persone naturalizzate negli Stati Uniti nel 2002 (ultimi dati disponibili), il 6% in meno dell’anno precedente (malgrado le domande siano aumentate).
Naturalizzare significa conferire la cittadinanza americana: possono richiederla gli stranieri ( aliens ) che hanno superato i 18 anni, ottenuto un permesso di soggiorno, vissuto continuativamente negli Usa per almeno 5 anni. Tra i requisiti richiesti, la conoscenza della lingua e della storia americana nonché «un buon carattere morale».
Il numero dei naturalizzati si è impennato a partire dagli anni ’90. Tra il 1908 e il ’90, sono due volte (nel ’43 e nel ’44) avevano superato le 300 mila unità. La maggioranza di coloro che hanno ottenuto la cittadinanza nel 2002 sono donne (53%). Il 42% dei «nuovi americani» ha dai 30 ai 44 anni, il 65% è sposato. Quanto all’occupazione, il gruppo più numeroso è costituito da operai e artigiani (10%) seguiti dai professionisti (8%). Lo Stato che ha visto più immigrati naturalizzati è la California (26%) seguita da New York (16%). Le aree di provenienza? Prima l’Asia (41%), secondo Nordamerica (30), terza Europa (sotto il 15%). Gli americani «naturalizzati» vengono soprattutto dal Messico (13%). La classifica dei primi dieci Paesi di provenienza prosegue con Vietnam, India, Cina, Filippine, Corea, Repubblica Dominicana, Giamaica, Polonia e Ucraina. Prima di ottenere la cittadinanza hanno soggiornato negli Stati Uniti in media per 8 anni (contro i 10 anni di quanti sono stati naturalizzati nel 2000).

In attesa di ottenere la naturalization ci sono gli immigrants , coloro che hanno ottenuto un permesso di residenza permanente negli Stati Uniti: nel 2002 sono stati poco più di un milione. Di questi, i russi costituiscono il 2% (20.833 persone).