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Unhcr – Siria: proseguono le operazioni umanitarie per assistere i rifugiati

Il comunicato dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

Questa settimana la situazione della sicurezza in Libano ha ostacolato il lavoro dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) per le persone in fuga dal conflitto in Siria. Ciò nonostante le operazioni proseguono. A Tripoli continuano gli scontri tra quartieri rivali, che rallentano il ritmo delle operazioni di registrazione nel centro recentemente allestito dall’Agenzia in città. Il centro è rimasto aperto fino a ieri, seppur con personale ridotto poiché quasi la metà di questo vive in aree coinvolte negli scontri. Oggi è stato però necessario chiudere temporaneamente il centro per motivi di sicurezza. Sono pochi i siriani che si presentano per registrarsi e gli appuntamenti per coloro che vivono nelle aree colpite sono stati rinviati. L’autostrada a nord è stata chiusa anche se le operazioni di distribuzione dell’assistenza e dei beni essenziali per gli usi domestici e ligiene proseguono dall’ufficio locale dell’Agenzia a Qobboyat.

Anche nella valle della Bekaa, nell’est del paese, le operazioni di registrazione dei rifugiati sono ostacolate a causa di problemi di sicurezza, a seguito del rapimento di cittadini siriani nell’area. Come misura di protezione per i rifugiati l’UNHCR sta evitando di radunare gruppi numerosi di persone nei punti di registrazione e di distribuzione in alcune aree, anche se le operazioni di assistenza proseguono, seppur con modalità diverse.

Desta particolare preoccupazione l’interruzione delle operazioni dell’Agenzia volte a identificare e ripristinare alloggi alternativi per il crescente numero di siriani che vivono in scuole, che il mese prossimo dovranno riprendere le loro attività. L’UNHCR ha finora identificato 11 scuole abbandonate considerate adatte per essere convertite in alloggi e ha scritto al Ministero dell’istruzione per richiedere l’autorizzazione a rinnovarle, in modo da poter accogliere i rifugiati. Si conta di potervi trasferire 100 famiglie – circa 500 persone – che attualmente sono insediate in scuole funzionanti nella valle della Bekaa e che per le prossime 2 settimane non hanno opzioni alternative alla riconversione degli alloggi.

Per alcune famiglie di rifugiati la soluzione Cash for shelter – denaro per l’alloggio – è considerata un’opzione percorribile. L’Agenzia ha inoltre incontrato ieri dirigenti scolastici nella scuola pubblica di Halba, nel nord, per identificare luoghi per i bambini rifugiati.

Nel frattempo un costante flusso di cittadini siriani continua a entrare in Libano, principalmente da Damasco, Aleppo e Daraa. In Libano, i siriani registrati o che hanno fatto domanda per registrarsi con l’UNHCR sono 51mila.

Turchia

Il paese continua ad assistere al maggiore afflusso di rifugiati con oltre 74mila persone ufficialmente registrate dal governo fino al 22 agosto. I nuovi arrivati vengono alloggiati in collegi in 7 città finché i campi – in corso di costruzione – non saranno in grado di accoglierli. Circa il 21% dei rifugiati che si trovano in Turchia alloggia in collegi di Gaziantep, Kilis, Adana, Osmaniye, Kahramanmara, Adiyaman e Malatya. Allo stesso tempo, numeri minori di persone (868) sono rientrate volontariamente in Siria dai campi turchi di Ceylanpinar e Akcakale.

Le autorità locali hanno informato l’UNHCR che i 7 nuovi campi in costruzione, insieme ai 9 esistenti, saranno in grado di ospitare 130mila persone. Dei nuovi campi, 3 dovrebbero essere pronti per la fine di agosto, gli altri entro settembre.

Iraq

In Iraq i rifugiati siriani che vivono nelle scuole vengono trasferiti nel campo di Al Qaem. Finora in tal modo sono state liberate 7 scuole, mentre 1.760 rifugiati si trovano ancora in altre 9 scuole. Nel paese l’anno scolastico riprenderá all’inizio di ottobre. Nel campo di Al Qaem al momento sono accolte 1.691 persone mentre 100 cittadini siriani hanno lasciato il campo e fatto ritorno nel proprio paese. Nel corso della scorsa settimana in 24 hanno lasciato il campo per andare a vivere presso parenti. A breve l’UNHCR a breve avvierà i lavori per ampliare il campo con ulteriori 230 tende in vista dei nuovi arrivi.

Il flusso dei siriani che entra in Iraq è rallentato durante la scorsa settimana, sebbene la popolazione di rifugiati sia leggermente aumentata nella regione del Kurdistan. In Iraq il numero totale dei rifugiati è attualemente di 15.898.

Il numero dei rifugiati iracheni rientrati dalla Siria in Iraq ha continuato ad aumentare, nonostante durante le festività dell’Eid siano tornate poche persone a causa della diminuzione delle corse di autobus da Damasco. La maggior parte delle persone di ritorno si dirige verso Baghdad. Numerose persone fra coloro che rientrano riferiscono agli operatori dell’UNHCR di essere stati aggrediti o derubati al confine o lungo la strada tra Damsco e Al-Tanf – dal lato siriano della frontiera – e di aver dunque perso denaro, telefoni e documenti. Alcuni hanno affermato di voler verificare le condizioni di sicurezza in Iraq prima di decidere se restare o meno.

Giordania

La scorsa notte un numero record di 2.200 persone ha attraversato il confine per entrare in Giordania ed è stato accolto nel campo di Za’atri nel nord del paese. I rifugiati provengono da Daraa, Karak, Shebaa, Herak e altri villaggi. Il numero totale dei siriani ospitati a Za’atri sale così a oltre 14.500. Il picco di arrivi della scorsa notte supera di ben il 77% il record registrato nella notte tra il 20 e il 21 agosto. Sono attesi ulteriori arrivi.

Continuano intanto i lavori di miglioramento del campo. L’energia elettrica ora è disponibile nel 40% della struttura e consentirà di fornire servizi ancora migliori in futuro. Tre giorni fa nell’ospedale marocchino è nato il primo bambino del campo. Questa settimana l’UNHCR ha inoltre assistito ai primi segnali di attività imprenditoriale tra i rifugiati del campo quando un uomo ha avviato un’attività di barbiere vicino all’alloggio della sua famiglia, sfruttando il nuovo impianto elettrico.

Sono circa 61mila in tutta la Giordania le persone registrate con l’UNHCR o in attesa di registrazione. Secondo il governo del paese i siriani in Giordania sono 150mila.

Siria

In Siria le operazioni dell’UNHCR proseguono nonostante l’escalation dell’attività militare nella capitale stia limitando le possibilità di spostamento da parte del personale e la capacità dei rifugiati di rivolgersi all’ufficio. Le linee telefoniche dedicate dell’Agenzia comunque continuano a funzionare fornendo indicazioni ai rifugiati su trasferimenti, distribuzione del cibo, assistenza finanziaria, questioni relative a residenza, registrazione e reinsediamento. La distribuzione agli sfollati interni di aiuti come articoli per l’igiene e materassi avviene attraverso le agenzie partner.

Statistiche

Al 23 agosto il numero complessivo di rifugiati siriani registrati o in attesa di registrazione era di 202.512. Da notare che l’aumento di tale cifra riflette sia l’aumento degli arrivi e sia un nuovo metodo di calcolo da parte dell’UNHCR del numero di rifugiati siriani in Giordania: in precedenza infatti le persone che si trovavano nel campo di Za’atri in attesa di registrazione non venivano incluse nel conteggio.

Giordania

Totale persone registrate = 61.002 (comprese 17.040 in attesa di registrazione)

– Circa 80mila persone sono state identificate da organizzazioni locali come bisognose di assistenza. Alcune di queste sono registrate con l’UNHCR.

Libano

Totale persone registrate = 51.055 (comprese 11.861 in attesa di registrazione)

– Molte migliaia di rifugiati che sono recentemente arrivati in Libano non si sono ancora presentati per la registrazione.

Iraq

Totale persone registrate = 15.898 (comprese 2.042 in attesa di registrazione)

– Il numero totale di iracheni rientrati dalla Siria dal 18 luglio è di 29.453.

Turchia

Totale persone registrate = 74.112 (registrate e assistite, statistiche fornite dal governo)