Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Usa – Denunciate le minacce contro i lavoratori immigrati

. La CIS dichiara che i padroni sfruttano i lavoratori senza documenti legali
. Una mobilitazione generale si svolgerà il 10 dicembre in 25 città

(PL) – La Confederazione Internazionale dei Sindacati (CIS) ha denunciato a Washington che più della metà dei padroni negli Stati Uniti minacciano o licenziano i lavoratori immigranti che cercano di organizzarsi in un sindacato.
La relazione citata dalla stampa sostiene che il 52% dei datori di lavoro nordamericani minaccia e intimidisce i lavoratori sprovvisti di documenti citandoli davanti alle autorità d’immigrazione se cercano di unirsi in sindacati o corporazioni.

Il 25% dei padroni licenzia gli operai immigranti come rappresaglia per le loro adesioni ai sindacati ed il 92% dei dirigenti delle imprese interviene e blocca le iniziative dei lavoratori.
John Sweeney, leader della centrale sindacale più grande degli Stati Uniti, la AFL-CIO, ha sottolineato che l’amministrazione nazionale attuale di Bush ha colpito i diritti di tutti i lavoratori, statunitensi o stranieri.

“Per i clandestini la situazione è peggiore”, ha dichiarato Sweeney che ha ricordato un caso avvenuto nell’impresa Hoffman Plastics, quando la Corte Suprema ha negato il pagamento di molti mesi di salario a un immigrante che era stato licenziato perchè stava cercando di formare un sindacato.
La CIS indica che questi soprusi sono solo alcuni degli atteggiamenti lavorativi negativi che si sono incrementati durante l’amministrazione del presidente George W. Bush, ha scritto il quotidiano di New York La Tribuna Ispana. I diritti dei lavoratori sono stati danneggiati e soprattutto quelli degli emigranti, ha sottolineato la fonte.
Lo slogan Voice and Work, usato dalla CIS e da altri sindacati annuncia per il prossimo 10 dicembre a Washington una mobilitazione massiccia di protesta contro questa situazione.

Gli organizzatori sono certi che le manifestazioni includeranno circa 200 marce, veglie e riunioni con funzionari governativi in alcune delle 25 principali città in tutta la nazione.
Gli analisti hanno ricordato che la Legge del Lavoro negli Stati Uniti è abbastanza debole e le punizioni per i datori di lavoro sono sempre minime. Con l’attuale amministrazione ci vogliono più di 14 mesi per risolvere un semplice caso di violazione di diritti del lavoro.