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da www.aduc.it del 23 maggio 2006

Usa. Presidente Messico negli Usa per spingere amnistia

l presidente messicano Vicente Fox sarà in visita negli Stati Uniti per cinque giorni per chiedere ai politici di Washington di offrire un’opportunità a milioni di messicani che vivono clandestinamente nel Paese di ottenere la cittadinanza. Il viaggio che porterà il presidente in Utah, in California e nello Stato di Washington, rischia tuttavia di creare imbarazzo al partito repubblicano che sul nodo dell’immigrazione è diviso.

Il destino dei circa 11 milioni di immigrati che vivono e lavorano illegalmente negli Stati Uniti (sei sarebbero messicani) è uno dei temi caldi della campagna elettorale in vista delle elezioni del novembre prossimo.

Il presidente George W. Bush preme per una riforma dell’immigrazione che preveda il rafforzamento dei controlli al confine meridionale e, contestualmente, il varo di un piano di regolarizzazione dei clandestini. Su questo tema la Casa Bianca deve fare i conti con la rabbia della destra repubblicana che ha timore di pagare care a novembre le voglie di amnistia del presidente.

Molti osservatori politici della capitale vedono nel viaggio di Fox un tentativo di influenzare il dibattito sull’immigrazione. Il presidente messicano ha criticato con forza la legge approvata dalla Camera alla fine dell’anno scorso che farebbe della presenza illegale negli Stati Uniti un reato penale e farebbe scattare una deportazione di massa qualora entrasse in vigore. Il Senato ha una posizione più moderata sulla riforma e sta tentando una difficile mediazione con i falchi repubblicani della Camera. Fox ha anche espresso preoccupazione sull’utilizzo di militari della Guardia Nazionale per rafforzare i controlli di confine.

“Il governo messicano -ha detto il portavoce di Fox, Ruben Aguilar- vuole fare la sua parte per promuovere la riforma. Incontrando le comunità messicane negli Stati Uniti, il governo vuole mostrare di essere interamente dalla loro parte e di volere difendere il loro diritto a lavorare e vedere riconosciuta la propria dignità”.

In California Fox inconterà il governatore Arnold Schwarzenegger -un altro repubblicano scettico sulla nozione di ricorrere al pugno di ferro con gli immigrati- e il sindaco di Los Angeles Antonio Villaraigosa. L’ondata di proteste e manifestazioni di piazza suscitate dalla legge della Camera è stata senza precedenti e ha mobilitato comunità di immigrati in tutti gli Stati Uniti. Sul fronte interno, a sei settimane delle elezioni presidenziali, Fox e il suo aspirante successore conservatore, Felipe Calderon, hanno incassato critiche per essersi opposti in maniera più decisa alle proposte in discussione a nord del confine. La questione non è di poco conto se si tiene conto che i messicani che vivono negli Usa l’anno scorso hanno inviato ai familiari in patria 20 miliardi di dollari (o come vengono definiti dagli addetti ai lavori “migra-dollari”), pari all’intero settore delle esportazioni di greggio, una somma di gran lunga superiore all’intera industria del turismo.