Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Usa – Un dia sin migrantes

Quello che sta succedendo negli Stati Uniti in queste ultime settimane è molto importante.
Per la prima volta dopo tanto tempo, centinaia di migliaia di persone stanno manifestando per i loro diritti.
Si tratta delle comunità dei migranti, per lo più ispanici. Negli Stati Uniti vivono 12 milioni di immigrati illegali, di cui almeno la metà arriva dal Messico. Per pochi soldi fanno lavori che gli americani non fanno più. Hanno rischiato la vita per attraversare il Rio Grande e chiedono solo di poter avere una nuova possibilità di vita.

Lunedì 10 aprile le comunità scenderanno nuovamente in strada e, contemporaneamente, marceranno in ben 60 città, per protestare contro una legge che prevede il reato di clandestinità, deportazioni, carceri e mille chilometri di muro alla frontiera con il Messico. Inoltre per il 1 maggio gli indocumentados stanno organizzando uno sciopero in tutti gli Stati Uniti per dimostrare che sono indispensabili e che senza di loro l’economia del paese si troverebbe in seria difficoltà. Alle marce partecipano anche le comunità degli afroamericani e di altre organizzazioni, con il sostegno della chiesa cattolica.

Il 7 aprile al Senato Usa, democratici e repubblicani non hanno trovato l’accordo e la contestata legge sull’immigrazione non è stata votata. Si trattava in sostanza di una legge bipartisan che metteva insieme da una parte le norme repressive contestate e dall’altra una sorta di sanatoria per una parte degli indocumentados.

Contro queste proposte di legge sono scese in strada intere comunità, come da tempo non succedeva. Sulla pelle dei migranti, negli Stati Uniti, si sta giocando molto. Cosa succederà ora è tutto da vedere.
Di sicuro le manifestazioni proseguiranno, sia lunedì 10 aprile che il 1 maggio.
I milioni di invisibili e senza diritti sono consapevoli di rappresentare qualcosa di molto importante per un paese che da tempo ha perso la guerra esterna ed ora si ritrova a fare i conti con una realtà interna che reclama diritti e cittadinanza a gran voce.

A cura di Milena Zappon, Melting Pot