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Vaticano: in Europa razzismo, xenofobia e leggi discriminatorie contro zingari

In Europa gli zingari sono in questo momento vittime di razzismo, xenofobia, provvedimenti legislativi discriminatori. E’ quanto ha affermato mons. Agostino Marchetto, Segretario del Pontificio consiglio della pastorale dei migranti e degli itineranti, ai microfoni della Radio Vaticana. In merito all’interrogativo se oggi gli zingari siano vittime di provvedimenti discriminatori, l’arcivescovo ha infatti risposto: ‘Si’, purtroppo. Basta pensare alle polemiche suscitate negli ultimi mesi da alcuni provvedimenti legislativi sfavorevoli alle popolazioni zingare. Dai rapporti che ci pervengono dalle Chiese locali, costatiamo che un po’ dappertutto gli zingari sono vittime di discriminazione, disuguaglianza, e altresi’ razzismo e xenofobia’. ‘Consideriamo, per esempio – ha aggiunto – la situazione in Europa: i Rom e Sinti, pur se cittadini di Stati membri e muniti di documenti validi, non possono godere degli stessi diritti dei comuni cittadini. In alcuni Paesi, i bambini zingari sono costretti a frequentare scuole speciali per disabili fisici o mentali, mentre non poche donne vengono sottoposte a sterilizzazione forzata’. ‘La generale mancanza di fiducia fa si’ che ai giovani – ha detto ancora Marchetto – pur se ben preparati professionalmente, non sia concesso l’ingresso al mondo del lavoro come per gli altri’. Mons. Marchetto ha spiegato quindi l’impegno della Chiesa nella pastorale degli zingari alla vigilia del VI Congresso mondiale della Pastorale per gli zingari, dal titolo ‘I giovani zingari nella Chiesa e nella societa”, che iniziera’ domani a Freising, in Germania, e si concludera’ il prossimo 4 settembre. Il congresso e’ promosso dal Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, in collaborazione con la Conferenza episcopale tedesca. ‘E’ l’indole propria della Chiesa – ha detto il Segretario del Pontificio consiglio per i migranti – essere profondamente impegnata in cio’ che riguarda la vita dei suoi figli e della societa’ in cui vivono, e quindi non rimanere estranea alle questioni sociali, esercitando anche l’advocacy nella difesa dei diritti umani di tutti’.

‘La Chiesa – ha aggiunto l’arcivescovo – si propone di assistere l’uomo sul cammino della salvezza, ma essa ha pure una propria Dottrina sociale, con la quale incidere sulla societa’ e sulle sue strutture. E’ un suo diritto-dovere evangelizzare il sociale, ossia far risuonare la parola del Vangelo nel complesso mondo contemporaneo’.

Da qui, ha detto ancora il rappresentante della Santa Sede, ‘deriva anche il dovere di prendere una posizione ferma e decisa – pur rispettosa delle competenze proprie a ciascuno – nelle situazioni in cui la dignita’ della persona umana e i suoi diritti siano calpestati, quando gli esseri umani soffrano per ingiustizie, discriminazioni o emarginazioni. Quindi, essa fa il proprio dovere anche quando condanna l’operato o deplora le decisioni degli Stati che offendono od opprimono la dignita’ umana. Questa sua posizione, purtroppo, e’ intesa spesso come, appunto, un’ingerenza politica. La Chiesa, invece, al di sopra dei partiti, si mette dalla parte dei piu’ deboli, difende coloro che soffrono e da’ voce a quelli che non l’hanno, come diceva Giovanni Paolo II, nel rispetto comunque della legalita’ e della sicurezza. Accoglienza e sicurezza vanno insieme come abbiamo detto molte volte’.

Quindi mons. Marchetto ha spiegato che per poter parlare ‘di un’autentica accoglienza, intesa anche in termini di integrazione e di incontro di culture, e’ necessario un grande cambiamento di mentalita’, anche in ambito civile. Accoglienza richiede appunto la considerazione dell’identita’ e dignita’ dell’altro, e conseguente impegno per garantirgli una vita dignitosa e il rispetto dei diritti fondamentali. Purtroppo, molto spesso ancora nei nostri rapporti con gli Zingari ci lasciamo guidare da pregiudizi e preconcetti nei loro confronti’.