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da La Nuova Venezia

Venezia – Porte aperte ad altri 2500 stranieri

Sta per essere varato il decreto 2007 sui flussi nel Veneziano e nel Veneto.
Previsto l’invio telematico dei documenti

Verso i nuovi ingressi: odissea burocratica per molti di quelli del 2006.
Le domande dell’anno scorso in parte alle prese con la lentezza della macchina amministrativa

MESTRE. Duemila cittadini extracomunitari bloccati da mesi nel proprio Paese d’origine per cavilli burocratici a volte discutibili. Altrettanti stranieri costretti di fatto a lavorare in nero, seppur provvisti di permesso di soggiorno, perché non ancora in possesso del codice fiscale. E oltre a ciò 2 mila e 800 domande rigettate, metà delle quali, però, ancora recuperabili.
E’ una atmosfera condita da disagi, incertezze, disperazione e caos quella scaturita nella nostra provincia di Venezia dall’ultimo decreto flussi, datato 14 marzo 2006. A farne le spese, oltre ai cittadini extracomunitari, anche le circa 3 mila famiglie veneziane che hanno richiesto l’aiuto delle collaboratrici domestiche, badanti in testa. Per loro, l’attesa della regolarizzazione diventa a volte drammatica.
L’organizzazione. D’altro canto, la macchina organizzativa va a rilento. «Chiediamo al prefetto e alla questura di accelerare le operazioni per il primo permesso di soggiorno – dice dunque Antonio Padovese, dello sportello immigrati Uil -. Sono troppo pochi, per esempio, 50 appuntamenti al giorno per le impronte digitali. Dovrebbero essere almeno il doppio».
Intanto, è in arrivo un altro decreto flussi che, nel nostro territorio, dovrebbe concedere circa 2 mila e 500 ingressi. «Questa volta le operazioni saranno tutte a livello telematico – continua Padovese -. Il destino e le vite di tanti immigrati si deciderà nell’arco di venti minuti. La domanda può essere rigettata per frazioni di secondo. A questo punto, sarebbe meglio fare a sorteggio».
I numeri. In provincia, comunque, la situazione pare disperata. «Con l’ultimo decreto, sono state depositate 13 mila e 800 domande di permesso di soggiorno – spiega Padovese -. Di queste, poco meno della metà riguardano la figura delle collaboratrici domestiche». Bene: 7 mila richieste sono ormai totalmente soddisfatte. All’appello nel mancano altre 6 mila e 800.
«Duemila extracomunitari hanno il permesso di soggiorno in mano – racconta Padovese -. Ma la maggior parte di queste persone ha appuntamento fra due o tre mesi per ricevere il codice fiscale. Morale? Adesso in pratica lavorano in nero, con tutte le conseguenze del caso. Un situazione ambigua e senz’altro contraddittoria».
Altri 2 mila cittadini extracomunitari sono fermi nel proprio Paese d’origine, bloccati da cavilli formali. «Le ambasciate non rilasciano il nulla osta spesso per motivi ridicoli – continua il responsabile dello sportello immigrati Uil -. Una lettera inesatta sul nome, una discrepanza del tutto ininfluente». Risultato? I lavoratori restano incastrati nel proprio Paese anche per mesi. E soprattutto le famiglie veneziane che stanno regolarizzando una badante, si ritrovano scoperte e in fortisssima difficoltà.
Domande rigettate. 2 mila e 800 sono anche le domande di ingresso rigettate dalla Questura o dalla stessa Agenzia provinciale per il lavoro. Molto spesso si tratta di problemi amministrativi, qualche volta penali. L’Agenzia provinciale può rifiutare una domanda se il datore di lavoro non sembra offrire adeguate garanzie.
Non tutte le domande rigettate, comunque, sono irrecuperabili. «Forse se ne possono salvare metà – dice Padovese -. Ma ci vorrà ovviamente del tempo».
Il prossimo decreto. Per il 2008 è programmato un nuovo decreto flussi. Nella nostra provincia, dovrebbe prevedere circa 2 mila e 500 ingressi. Il decreto verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nei primi giorni di dicembre. Quindici giorni dopo la pubblicazione, si indicherà a livello locale il numero di ingressi previsti per quella ventina di paesi a quota riservata.
Per le colf e le badanti di tutto il mondo, i numeri verranno diffusi al 18esimo giorno. Al 20esimo giorno dalla pubblicazione sulla GU, i dati su tutte le altre attività. La domanda di ingresso, che deve essere presentata dal datore di lavoro, avverrà in maniera telematica.
Gli Enti e i soggetti che vogliano occuparsi delle domande, devono accreditarsi presso il Ministero del Lavoro. «Sarà un’altra grande battaglia – annuncia il rappresentante sindacale della Uil -. La vita delle persone si decide in frazioni di secondo».
I rinnovi. L’operazione di rinnovo del permesso soggiorno risulta più rapida dei nuovi ingressi. Ma con il tempo la situazione può diventare sempre più complessa. I numeri parlano chiaro: 40 mila extracomunitari in provincia, 19 mila nel solo comune di Venezia. «In laguna abbiamo circa 1500 ricongiungimenti all’anno – ricorda Antonio Padovese -. E nascono all’anno circa 300 bambini extracomunitari. Ogni 365 giorni il numero di immigrati in Provincia, con le regolarizzazioni, cresce di circa 4 mila unità». In questo contesto, è la denuncia del sindacalista della Uil, «si nota una assenza grave delle istituzioni, che non prendono atto di un fenomeno dalla connotazione emergenziale».