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Venezia – Trasferimenti nel lavoro a sfondo razziale

Intervista a G. Boetto, Sportelli degli Invisibili-Rete precariato sociale

Mercoledì 6 ottobre si è svolta un’iniziativa di volantinaggio e protesta , di fronte alla sede della ditta Ideal Service di Ballò in zona miranese (Venezia) che ha deciso di trasferire nelle sedi del Friuli Venezia Giulia solo le lavoratrici straniere. La ditta si occupa di stoccaggio e riciclaggio dei rifiuti.
Le lavoratrici trasferite (dieci di nazionalità nigeriana e una di nazionalità marocchina) si sono rivolte agli Sportelli degli Invisibili -Rete precariato sociale e Associazione Difesa Lavoratori per denunciare l’accaduto: dopo una riduzione dell’orario di lavoro da 8 a 6 ore, la ditta, per ripristinare l’orario pieno ai dipendenti italiani, ha deciso di imporre alle operaie straniere un trasferimento a 150 km dai luoghi di residenza. In questo modo, avrebbe tentato di imporre loro un licenziamento, in quanto, risulta assai difficile per chiunque sostenere un lavoro da pendolare a queste distanze.
Le operaie immigrate denunciano che la volontà di non avere straniere nella propria sede sarebbe stata espressa direttamente dal titolare della ditta. Hanno raccontato, inoltre, di essere state discriminate anche all’interno dell’azienda, in quanto a loro sarebbero stati riservati spogliatoi e bagni separati.

L’iniziativa di mercoledì ha voluto denunciare pubblicamente quanto sta avvenendo e, nello stesso tempo, ha dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori, annunciando la volontà di mettere in atto iniziative di lotta per bloccare il provvedimento di trasferimento.
Abbiamo chiesto a Gianni Boetto degli Sportelli degli Invisibili-Rete precariato sociale di raccontarci quanto è successo. [ascolta ]