Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Vercelli – Siamo tutti sulla stessa barca

di Collettivo “Voci della Memoria” - Casale Monferrato (AL)

Foto di Giorgio Rivoltella, Osservatorio Nuove Destre

All’insegna dello slogan “siamo tutti sulla stessa barca” siamo scesi in piazza, aderendo alla piattaforma proposta dagli organizzatori, per ricordare che “siamo tutti umani, abbiamo tutti gli stessi diritti, indipendentemente dal colore della nostra pelle o dalla parte del mondo in cui siamo nati; per ribadire che la società che vogliamo non discrimina nessuno ma deve accogliere e solidarizzare”.

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Il percorso del corteo ha attraversato la città, da piazza della Stazione, attestandosi sino alla centralissima Piazza Cavour, sotto un cielo velato da nubi ed accompagnato da qualche goccia di pioggia, ma questa piccola perturbazione non ha di certo frenato la gioia e la forte motivazione dei numerosi partecipanti; presenti anche molte famiglie con bambini al seguito, che hanno sfilato danzando e cantando insieme ai rappresentanti delle comunità indiana, pakistana, del Bangladesh e del Mali, del Senegal, Gambia, Nigeria, Biafra, Costa d’Avorio ed Eritrea, e i numerosi ospiti dei centri di accoglienza provenienti del territorio vercellese e delle province limitrofe.

Mentre marciavamo è stato bello vedere la solidarietà dei camerieri dei bar e dei cittadini ai bordi delle strade: chi cantava “bella ciao” con noi, chi applaudiva i migranti che ballavano, chi sorrideva. Ci siamo sentiti un po’ meno soli e abbiamo capito che c’è un sentimento di umanità che chiede d’essere rappresentato. Una minoranza? Forse, che però nella narrazione dettata da social e mezzi di comunicazione viene completamente oscurata.

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Alla fine del corteo la parola è stata data direttamente ai migranti e rifugiati: portando la loro testimonianza e raccontando la loro storia, ci hanno ricordato che sono stati costretti ad abbandonare la loro terra, fuggendo da dittature oppressive, scarsità di risorse e mancanza di libertà e diritti fondamentali, cercando nel nostro paese condizioni di vita dignitose per se stessi e per le loro famiglie, pronti di fatto a donare il frutto del loro lavoro, rivendicando i loro ed i nostri diritti.

Osservando i volti alla fine del corteo, abbiamo percepito una gioia diffusa tra i partecipanti e gli organizzatori. Richiamare centinaia di persone in un sabato estivo di metà luglio, dopo un mese di campagne d’odio propagandate dal Governo “del cambiamento” – in peggio -, rappresenta un primo passo e una scommessa vinta.

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Questa giornata equivale ad una boccata di ossigeno puro per chi cerca ogni giorno stimoli e motivazioni per orientare il proprio vivere e le proprie scelte quotidiane: la manifestazione è perciò un altro piccolo passo verso una società in grado di accogliere lo “straniero” ed il “diverso”.
Va ora accompagnata da una elaborazione, e da sollecitazioni, ancor bene da definire, per trasformare questa partecipazione attiva in progetti concreti sul nostro territorio, intrecciandoli ad un percorso politico che si snoda attraverso le istanze mosse dall’antirazzismo e dell’antifascismo, rivolte alla costruzione di un’effettiva giustizia sociale.

* Fotografie di Giorgio Rivoltella (Osservatorio nuove destre di Novara), Vercelli Antifascista, Voci della Memoria