Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Comunicato stampa dei Centri sociali La Chimica (Vr), Pacì Paciana (Bg), Magazzino 47 (Bs)

Verona – Azione all’aeroporto Catullo contro le deportazioni

No ai viaggi aerei della deportazione!

Nelle nostre città vivono persone che in qualsiasi momento possono essere prese per strada o prelevate dalle loro case, strappate da attività e progetti di vita, da affetti e relazioni, per essere portate nelle questure, senza nemmeno avere il tempo di fare una valigia, trattenute senza possibilità di contatto con l’esterno, ed essere imbarcate in brevissimo tempo per un viaggio che non ammette ritorno prima di 10 anni, pena il carcere.

Questi uomini e donne vengono espulsi dall’Italia solo perché trovati senza un “permesso di soggiorno”. Non hanno diritto nemmeno ad un effettivo controllo dell’operato della polizia da parte di un giudice, perché il ricorso potrà essere presentato solo attraverso le rappresentanze diplomatiche italiane all’estero.

Le espulsioni sono organizzate come vera deportazione dagli apparati di polizia dello Stato con la complicità interessata degli aeroporti e delle compagnie aeree, le quali si prestano a fare da traghettatrici in cambio dei guadagni assicurati dalle vendita dei posti per i numerosi viaggiatori coatti.

Il volo che partiva tre volte (oggi sei) alla settimana dall’aeroporto di Verona per Timisoara è stato frequentato non solo da turisti o da imprenditori italiani che operano e fanno soldi in Romania, ma anche da chi il mondo lo vive e lo vede dalla parte opposta, quella “sbagliata”: donne e uomini rumeni vengono ogni settimana imbarcati su questi aerei e deportati, respinti dall’Europa dell’euro, del capitale, dello sfruttamento. La compagna di bandiera rumena, la Tarom, si rende complice in tutta Europa della deportazione dei/delle migranti, complice è anche l’aeroporto Catullo di Verona, che ha creato al suo interno aree destinate ad ospitare agenti di polizia e deportati in attesa del volo che li rimpatrierà. Poco importa che l’agenzia che organizza i voli da Verona per la Romania, la Valsole viaggi, non collabori più con la Tarom per quanto riguarda l’aeroporto Catullo, essa infatti continua a servirsi di voli della Tarom per gli aeroporti di Bologna, Ancona e Treviso.

Fino a venerdì scorso la Valsole ha collaborato con la Tarom e con varie questure del nord Italia per deportare verso la Romania i cosiddetti “clandestini”. Altre grosse compagne aeree sono implicate in questo squallido mercato, fra le quali Lufhtansa, KLM, Iberia, British Airways, Sabena.

Per questo oggi siamo qui, per un’azione simbolica che inviti a inceppare il meccanismo delle espulsioni, a boicottare le compagnie aeree complici di questa barbarie; per resistere alla legge razzista di Bossi e Fini sull’immigrazione; per iniziare a costruire l’altra Europa possibile che vogliamo, aperta e solidale per tutti/e.

Invece, l’Europa di Schengen si va costruendo come fortezza chiusa, che nega la libera circolazione delle persone e istituzionalizza ovunque regimi di segregazione e di cancellazione dei diritti. La stessa Bossi-Fini non è altro che un feroce inasprimento delle linee programmatiche di gestione dei fenomeni migratori già adottate di comune accordo dagli Stati che compongono l’Unione Europea.

La Bossi-Fini consente ai migranti l’ingresso in Italia solo come manodopera precaria ed ultraflessibile, legata mani e piedi dal “contratto di soggiorno” al datore di lavoro, priva dei diritti di cittadinanza, in ogni momento soggetta al rischio dell’espulsione o del ritorno alla clandestinità.

La normativa vigente, oltre a prevedere l’imbarco forzato degli espulsi sugli aerei, istituisce anche i “Centri di permanenza temporanea”, definizione eufemistica che indica in realtà veri luoghi di segregazione, i Centri di detenzione amministrativa creati qualche anno fa in Italia e in tutta Europa in applicazione delle politiche di controllo sociale e repressione contro i migranti. I centri di detenzione sono gabbie, container, filo spinato e mura di cinta che rinchiudono fino a due mesi uomini e donne che non si sono macchiati di alcun reato, colpevoli soltanto di esistere e di non essere “legali”, di aver varcato i confini italiani ed europei senza documenti.

La campagna per la chiusura dei CPT, per la cancellazione di questa aberrazione della civiltà, è una delle iniziative comuni di mobilitazione rilanciate dall’Assemblea europea dei migranti, nei giorni del F.S.E. a Firenze.

E anche noi il 30 novembre saremo a Torino per dire no ai centri di detenzione.
NESSUN ESSERE UMANO E’ ILLEGALE!!

DIRITTI SOCIALI E DI CITTADINANZA PER TUTTI/E
Centri sociali La Chimica (Vr) – Pacì Paciana (Bg) – Magazzino 47 (Bs)
A Brescia, domenica 1 dicembre – h. 10.00 P.zza loggia MOBILITAZIONE ANTIRAZZISTA, in contemporanea con la manifestazione nazionale voluta a Brescia dalla Lega Nord a sostegno della Bossi-Fini”.