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Verona – Azione alla Direzione Provinciale del Lavoro

In merito all’azione alla Direzione Provinciale del lavoro, ci è pervenuto il comunicato che segue e le foto che trovate allegate all’articolo:

Comunicato

Questa mattina, noi FRATELLI di ION CAZACU, ingegnere rumeno cui il padroncino italiano per cui lavorava come muratore a Gallarate ha dato fuoco uccidendolo dopo una lunghissima agonia solo perché chiedeva la paga cui aveva diritto, abbiamo sanzionato con scritte e vernice il portone e i muri della Direzione provinciale del Lavoro in via Filopanti.

La Direzione provinciale del lavoro si è nel corso degli ultimi mesi distinta per la costante azione di ostacolo con cui ha aggravato, precarizzato, resa impossibile l’esistenza dei lavoratori migranti.

Mentendo: Il Direttore ha pubblicamente affermato, nel corso della programmazione delle quote di accesso dei lavoratori migranti, che essi avrebbero potuto presentare anche per posta le loro domande evitando le lunghe code davanti agli uffici e che il criterio di precedenza nella presentazione delle domande non avrebbe avuto perciò alcun senso. Si è smentito da sé e ora i migranti che hanno presentato le domande per posta, senza cedere agli intrallazzi con padroncini, sindacati e associazioni, rischiano di restare esclusi. Centinaia di reclami pendono al TAR. A noi non basta. C’è posta per voi.

Accanendosi contro i migranti: La direzione provinciale del lavoro pretende rigida applicazione ad una direttiva del (sedicente) ministro del lavoro che richiede il PDS valido per poter rinnovare i contratti di lavoro. La direzione provinciale del lavoro – contro ogni logica che non sia quella della produzione di clandestinità – definisce irregolari e quindi nulli i contratti di lavoro stipulati da migranti regolari in attesa del rinnovo del PDS. Questo significa che molti lavoratori migranti, il cui rinnovo del PDS dipende non da loro ma esclusivamente dai lunghissimi tempi della questura (questura che, peraltro, in conseguenza delle lotte e delle mobilitazioni dei migranti nel corso della primavera scorsa, riconosce valida a tutti i fini previsti la ricevuta che viene loro consegnata all’atto della presentazione della domanda di rinnovo), perdono materialmente il lavoro cui hanno diritto. Questa farraginosa e stupida presa di posizione, ostile ai diritti dei migranti, è solo della Direzione provinciale di Verona. Oggi paga anche per questo.

Reddito Diritti Dignità

Verona, 30 ottobre 2004

FRATELLI DI ION CAZACU