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Verona. I migranti sono già qui. La truffa dei permessi di soggiorno

A Verona, dopo due settimane di mobilitazione dei migranti, si apre la possibilità, per loro, di ottenere il permesso: la lotta paga

1. La truffa esercitata sul rilascio dei permessi di soggiorno – falsi contratti di lavoro, false aperture di pratiche, false garanzie di rilascio in cambio di soldi veri – è solo una parte della truffa quotidianamente esercitata sulla pelle dei migranti. Una truffa ben più grave è quella che si produce con un discorso pubblico, sapientemente alimentato da giornali e politici cui l’inchiesta evidentemente ripugna, pervicacemente attestato sull’idea che i flussi di lavoro migrante si possano ordinare, programmare, accendere e spegnere a comando. Ciò che si pretende di governare resiste perfettamente ingovernabile perché la mobilità pertiene alla libertà. Ciò che non si dice, questa la truffa, è che i migranti sono già qui.

Sono già qui, quando debbono far finta di essere al loro paese per poter sperare in un accesso legale o in un permesso di soggiorno.

Sono già qui, quando lavorano al nero o debbono subire la truffa di contratti di lavoro che i inquadrano come soci di cooperativa mentre svolgono mansioni integralmente subordinate.

Sono già qui, quando subiscono lo smantellamento del welfare e dei diritti che li priva dei contributi sui quali si sostengono i conti dell’INPS o con i quali pensano di potersi comprare casa una volta tornati al loro paese, qualora decidano di farlo.

Sono e restano qui anche tra un contratto di lavoro e l’altro, clandestinizzati, e non clandestini, dai ritardi nel rinnovo del permesso di soggiorno o dalle fasi di inattività tra un contratto di lavoro e l’altro.

2. Truffa è il fingere che il lavoro migrante non sia centrale nella produzione del valore e nell’accumulazione di ricchezza dei nostri territori e truffa è il fingere di non sapere che tutti i dispositivi di legge che al lavoro migrante vengono opposti nono servano né ad arrestare gli ingressi né a lavorare all’integrazione premiale (vale la pena di ricordarlo al progressismo democratico e al suo recente proporre un “ingresso a punti” ai cittadini stranieri: buonismo leghista in salsa di club di topolino. Ciascuno legge ciò che può, tuttavia), ma che servono esclusivamente a filtrare, gerarchizzare, immobilizzare col ricatto e con la paura chi conta lavori e che stia zitto.

3. Truffa è volere i migranti di giorno e non volerli di notte. Pretendere che lavorino, si facciano sfruttare, ma che non abbiano diritto ad una casa, accesso paritario alle graduatorie per le case popolari, diritto di culto e di socialità. Che non abbiano bambini da mandare a scuola o che, se proprio li hanno, lavorino anche loro non appena compiano i diciottanni o tornino al loro paese.

Truffa è far loro credere alla possibilità di un futuro e sottrarglielo tutti i giorni, imporre un’invalicabile linea del colore al cuore dei processi di formazione e, per le seconde e le terze generazioni di migranti, per i ragazzi nati qui, rendere impossibile l’accesso ai licei e alle università.

4. Ciò che non è una truffa è l’autorganizzazione dei migranti assieme ai precari e agli studenti italiani. La lotta comune per i beni comuni: per la casa, la formazione, la dignità. Il comune della cooperazione, della resistenza e dell’indipendenza. Reale è ciò che è stato – il lungo ciclo di lotte dei migranti dal 2002 al 2008 nella regione metropolitana veneta – e reale è ciò che sarà. Il ciclo di nuove lotte che inizia come lotta per il rilascio dei permessi di soggiorno per ricerca di lavoro ai migranti che sono stati truffati dagli equivoci personaggi che la Lega ha come amministratori locali o gli ex fascisti tra i sindacalisti gialli dell’UGL.

Come allora ricominciamo da qui. Ma non ricominciamo da zero. Abbiamo strutture e sogni. Abbiamo relazioni e fatto esperienza.

La città che viene sappiamo come costruirla.

E le lotte pagano. Dopo due settimane di mobilitazione, culminate in due presidi sotto Prefettura e Tribunale e un corteo, non autorizzato, che ha attraversato la città sin sotto Il Comune, vi è stato l’annunciato incontro con il Procuratore della Repubblica di Verona, il quale ha dichiarato di essere disponibile a valutare il rilascio dei permessi di soggiorno previsti dall’art. 18 della legge sull’immigrazione per tutti gli stranieri truffati nella recente sanatoria.

A presto dunque per gli sviluppi…stay tuned

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