Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Verona – La Lega condannata per razzismo

Interviste a Paola Bonatelli, ass. Cesar K (Vr), Renata Paolucci, Opera Nomadi, Filippo, CSO La Chimica (Vr)

Contemporaneamente la comunità dei sinti italiani – un centinaio – subivano uno sgombero dall’area in cui si travavano da tempo, costretti ad una situazione di vagabondaggio da un posto all’altro per trovare una soluzione. Soluzione che dall’amministrazione comunale tardava ad arrivare.

Il Tribunale di Verona ha condannato sei esponenti leghisti (tutti con incarichi istituzionali) alla pena di sei mesi con l’obbligo di non partecipare a nessuna manifestazione elettorale per il periodo di tre anni.
Un processo durato circa un anno in cui si costituirono parti civili sia l’Opera Nomadi che la comunità sinta di Verona.

Abbiamo intervistato Paola Bonatelli dell’associazione Cesar K di Verona e giornalista. [ascolta ]

Un commento di Renata Paolucci, consigliera nazionale dell’Opera Nomadi di Mantova [ascolta ]

La testimonianza di Filippo, del Centro Sociale La Chimica di Verona, che ha partecipato alla campagna antirazzista promossa dalle varie associazioni presenti sul territorio veronese.

Risposta: “La premessa è da ricercare nella primavera del 2001, quando l’assessore di AN Fabio Gamba, decide di sgomberare una comunità di 100 sinti italiani, con diritto di voto, con cittadinanza a Verona, vengono sgomberati dal campo alloggiatovo dello stadio, dove si trovavano da anni.
Vengono fatti girare per un’intera estate nel territorio del comune di Verona.
Fabio Gamba sostiene che questi sinti se ne devono andare contro ogni logica.
Le associazioni anti razziste si muovono e sostengono questa comunità, che troverà ospitalità nella circoscrizione n. 6, l’unica di centro sinistra.
La Lega si mobilita contro questa permanenza, e si mobiliterà affinchè i sinti vengano rimessi allo stadio e da lì continuerà a dire che devono andarsene.
La campagna di raccolta firme, con cui la Lega intendeva sollevare la questione, non era una “normale” campagna anti razzista, ma il manifesto diceva: via gli zingari…” [ascolta ]