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Versioni contrastanti sulla tragedia di Lampedusa

A cura di Fulvio Vassallo Paleologo, ASGI - Palermo

Invio in allegato due eloquenti stralci di giornalismo verità. Mentre il Giornale di Sicilia di Palermo riferisce che dopo il primo contattole unità della nostra marina si sarebbero allontanate verso il porto di Lampedusa, lasciando campo all’intervento di salvataggio e di riconduzione in Tunisia delle unità navali tunisine, il giornale La Sicilia di Catania, modificando la versione fornita poche ore prima, afferma che le unità della marina militare italiana non erano state neppure avvertite (dai tunisini) della presenza del natante in procinto di affondare. Ma non erano state proprio le unità italiane a procedere al primo avvistamento?

A quando una indagine della magistratura su queste stragi in mare aperto.

Dovrebbero esistere tracciati di rotte e rapporti, e se si volesse non dovrebbe essere troppo difficile ricostruire quanto veramente accaduto.

Fulvio Vassallo Paleologo
ASGI
Palermo

Affonda un barcone, morto un clandestino

da il Giornale di Sicilia di Palermo

Un clandestino è morto e altri 29 sono stati recuperati a 37 miglia a sud di Lampedusa. Altri 67 immigrati arrivati oggi.

Lampedusa. Un clandestino è morto e altri 29 sono stati recuperati a 37 miglia a sud di Lampedusa nell’affondamento di un barcone proveniente dalle coste del Nord Africa. Il naufragio è avvenuto in acque internazionali, e dopo un primo intervento della Guardia Costiera di Lampedusa, le motovedette italiane sono tornate nell’isola.
Altri 67 clandestini, dopo i 58 giunti la notte scorsa, sono sbarcati stamani a Lampedusa. Gli illegali sono stati bloccati a terra dalle forze dell’ordine, dopo avere raggiunto Cala Francese con un barcone in legno di otto metri, eludendo la sorveglianza in mare.
I 67 immigrati, tra cui quattro donne e quattro bambini, hanno detto di provenire dall’Eritrea, dal Pakistan e dal Kashmere. Dopo i controlli di rito sono stati accompagnati nel Centro di prima accoglienza dell’isola, in attesa di essere trasferiti. Questa mattina un altro barcone diretto a Lampedusa è affondato a 37 miglia a sud dell’isola: una motovedetta tunisina ha recuperato 29 naufraghi e il cadavere di un extracomunitario.

Naufragi e morte nel Canale di Sicilia

da La Sicilia di Catania dell’8 ottobre 2003
Lampedusa (Agrigento) – Un nuovo naufragio con una vittima ha funestato la notte nel canale di Sicilia mentre sulle acque del Mediterraneo barconi e gommoni, continuano a traghettare il carico di umanità dolente dall’Africa alla Sicilia, porta del sogno europeo. Sei imbarcazioni nelle ultime 24 ore hanno solcato le acque calmissime del canale verso Lampedusa, Pantelleria, la costa gelese, con a bordo 180 persone tra uomini, donne e bambini, nordafricani, eritrei, pakistani, indiani.

Poche notizie, perchè l’allarme è stato gestito dai militari tunisini, vi sono sul naufragio del barcone con trenta clandestini a bordo. Un uomo è morto. Gli altri 29 sono stati recuperati in mare dalla motovedetta nordafricana che non avrebbe neanche lanciato l’allarme verso le navi militari italiane che solcano il canale. Il numero degli uomini che tentavano la fortuna non è certo. E’ confermato invece che l’imbarcazione come tutte le altre partite la notte scorsa e nei giorni precedenti era diretta verso la Sicilia, con rotta su Lampedusa. Ma la barca è affondata, forse per una grossa onda, forse perchè l’acqua è riuscita a penetrare nel legno fradicio di imbarcazioni vecchie destinate alla distruzione e quindi vendute per viaggi della speranza senza ritorno.

In nottata a Lampedusa sono giunti 58 clandestini che erano stati avvistati a trenta miglia, scortati dalle motovedette della guardia costiera. Sempre sull’isola sono giunti altri 14 immigrati tra cui una donna anche loro prelevati da una motovedetta della capitaneria che aveva raccolto l’allarme di un peschereccio tunisino. Sono stati fermati dalle forze dell’ordine, invece, altri 67 extracomunitari giunti a Punta Sottile su un barcone di 8 metri. Stanchi, bagnati, sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza che sorge vicino l’aeroporto.

Un gommone solitario era stato avvistato a 36 miglia a Sud di Pantelleria dal peschereccio «Antonietta Maria» che ha girato l’allarme alla capitaneria di porto. A bordo vi erano quattro nordafricani che sono stati portati sull’isola nera. A 15 miglia a Sud di Marina di Ragusa la Guardia di Finanza ha invece abbordato due piccole imbarcazioni che trasportavano complessivamente 37 clandestini che sono stati accompagnati a Gela. L’avvistamento era stato effettuato da un aereo Atlantic della Marina militare verso le 14,30 in acque internazionali tra Malta e la Sicilia.

Ieri a Lampedusa sono stati accompagnati 50 clandestini mentre a Pantelleria 19: tutti erano su imbarcazioni avvistate e fermate dalle motovedette della Finanza e della Guardia costiera. Il flusso degli immigrati non è quello dei mesi scorsi ma le imbarcazioni continuano a partire dal Nordafrica a ritmo costante. Viaggi della speranza «fai da te» che alimentano statistiche di morte, sempre parziali.