Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Via Adda non si cancella!

Appello per la costituzione di una un campagna in relazione allo sgombero di Via Adda e al nuovo lager di via Barzaghi

Lo sgombero della palazzina occupata in via Adda, avvenuto il 2 aprile 2004, nel centro di Milano, è
stato un atto di violenza contro 300 lavoratori, disoccupati, donne e bambini
rom-rumeni, portato a termine da un’imponente operazione militare, che ha
coinvolto persino personale ATM e vigili del fuoco, preparata da una battente
e vergognosa campagna stampa.

Il risultato è stato quello di condannare per 10 anni alla miseria oltre 150
persone deportate
in Romania senza poter verificare la propria posizione in
Italia; di spezzare interi nuclei familiari non riconoscendo validi i
matrimoni rom, di rimandare altre 200 persone nella favela di via Triboniano
permanentemente a rischio di sgombero.

Per i “regolari” invece, l’alternativa all’espulsione e alla casa di via Adda
è diventato il campo di concentramento di via Barzaghi, un luogo senza luce,
con bagni chimici senz’acqua, un rubinetto per 70 persone, un muro di tre
metri con filo spinato attorno, e un posto di blocco permanente che impedisce
l’accesso ai non autorizzati.

L’occupazione di via Adda ha fatto emergere, ancora una volta, il bisogno
assoluto di una casa
a prezzi accessibili per chi vive solo del proprio
salario, e il problema di una legislazione razzista che costringe le persone
a dover difendere lo stesso diritto ad esistere, contro la condizione forzata
di clandestinità.
Problemi sociali profondi che non coinvolgono solo i rumeni di via Adda, ma
centinaia di migliaia di persone, in una delle città più importanti d’Europa,
e che quindi ci coinvolgono tutti.
Nessuno infatti può sentirsi sicuro se se riappaiono i fantasmi del passato
insieme ad alcuni dei suoi simboli più conosciuti: il razzismo, i lager, le
deportazione. Milano deve cambiare.

Per questo sosteniamo:

– Il diritto al ritorno per i 155 espulsi e la concessione di un permesso soggiorno temporaneo a parziale risarcimento del danno subito;

– Un netto rifiuto del nuovo lager costruito in via Barzaghi e la fine immediata del suo regime carcerario;

– La cessazione dell’utilizzo di categorie civili in operazioni militari;

– La cessazione degli sgomberi contro chi è costretto ad occupare abitazioni e spazi abbandonati per far fronte all’emergenza casa.

Via Adda non si cancella!

Per adesioni alla campagna: [email protected]

Vedi la galleria fotografica dello sgombero