Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Via indigenti, poveri e ricoveri di fortuna dalle città: per mandarli dove?

Un comunicato dei Verdi di Padova

Se ci fermassimo un attimo a riflettere sull’incendio di qualche giorno fa, a Bologna, dell’abitazione di fortuna allestita da una famiglia povera rumena, venuta in Italia per migliorare le proprie condizioni di vita e conclusosi con la morte tragica di un bambino, potremmo riconsiderare sotto una diversa luce le tante iniziative dei Sindaci nel nome della fermezza e della tolleranza zero nei confronti dei cittadini extracomunitari.

Si dirà: troppo facile mettere di fronte alla necessità di dare risposte alla richiesta di sicurezza, vera, presunta o percepita che sia, dei cittadini, una tragedia familiare che chiama, emotivamente prima che razionalmente, alla solidarietà con quei genitori rumeni. Il problema rimane, secondo i moderni cultori della tolleranza zero, di centro destra e di centro sinistra, quello di città sempre meno sicure, con sempre maggiori reati commessi da extracomunitari, con sacche di emarginazione e povertà estrema che producono degrado intollerabile e percezione di pericolo per la sicurezza collettiva.
Da qui la sequenza di iniziative di questi mesi: ordinanze comunali sanzionatorie, muri e recinti, sgomberi e sigilli di stabili abbandonati, sino alle ultime iniziative di molti Sindaci, a seguito dell’ordinanza adottata da quello di Cittadella, di vietare agli stranieri l’iscrizione anagrafica se, praticamente, senza reddito, casa e lavoro.

In pratica, senza scomodare modifiche normative ma amplificando norme già esistenti, si è aperta una campagna di intolleranza e di chiusura alla solidarietà e accoglienza che, facendo leva sulla grancassa mediatica sulla sicurezza (problema vero ma più complesso di come è stato coniugato esclusivamente nei confronti delle comunità straniere nelle nostre città), dà seguito alle iniziative, queste aperte da alcuni Sindaci del centro sinistra, contro attività umili sempre presenti ai margini della società, come l’accattonaggio, i lavavetri ecc.
Quasi un ritorno alle città medievali e alle periodiche campagne contro i vagabondi, le popolazioni nomade, i mendicanti, con un tocco di modernità, legata alla attuale campagna di demonizzazione delle comunità straniere, di volta in volta guidate da questa o quella etnia.

C’è anche dell’altro però: l’insofferenza nei confronti dei poveri, di chi si trova in situazione di indigenza, di quella parte di noi che vive ai margini economici e sociali delle nostre società, verso la quale vengono messe in campo solo iniziative repressive – dagli sgomberi di alloggi di fortuna, alle multe per accattonaggio, sino all’allontanamento dalle città. Per andare dove? L’importante è esorcizzarne la presenza, allontanare anche solo il rischio di percepire una situazione che richiama alle incertezze delle società moderne di fronte ai cambiamenti profondi determinati dalla globalizzazione.

Eppure la presenza di queste situazioni, dell’evidente difficoltà delle comunità straniere extracomunitarie e non di reggere, con bassi salari, il mantenimento delle proprie famiglie, accompagnate dal diverso accesso ai diritti, dovrebbero far riflettere sulla necessità di dare risposte diverse da quelle oggi al centro dell’attenzione. Risposte sul piano sociale, sul terreno dell’accesso ai diritti come presupposto per pretendere doveri, su quello delle politiche della casa, sulla formazione di strumenti adeguati all’accoglienza. Politiche di solidarietà, accoglienza e accesso a diritti certi ed uguali per tutti come strada per rispondere, in positivo, alle problematiche delle società multietniche quali sono oggi e lo saranno sempre più domani le nostre.

E’ di una sinistra che guarda a questo lato della questione che abbiamo bisogno; che non rincorra le pulsioni razziste della Lega ma costruisca, sulla sicurezza e sulla solidarietà, un ragionamento proprio ed autorevole, tenendo puntata la bussola verso la solidarietà, i diritti e il rispetto della persona, nella traversata verso una nuova società multiculturale.

20 novembre 2007
Paolo De Marchi – Consigliere provinciale Verdi Padova