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Viaggio clandestino a ritroso

Una lettera dall'Ucraina alla redazione del Melting Pot

Tre anni fa Alle è arrivata in Italia clandestinamente e clandestinamente ha dovuto lasciare il paese una volta ottenuto il nulla osta con il decreto flussi 2006 per ritirare poi il visto di ingresso nel paese di origine. Alle assieme a tutte le donne di Caffè Babele ha aderito in modo attivo alla campagna lanciata dal progetto Melting Pot per la modifica del decreto flussi scrivendo una lettera al ministro Amato e Ferrero.
Alle in tutti questi anni ha lavorato come assistente familiare e non avendo un permesso di soggiorno non ha potuto fare visita ai suoi figli, solo ora ha è riuscita a rivederli, cresciuti e come lei dice “diventati troppo grandi”.
Adesso la stessa sorte sta toccando alla donna che la sostiutisce qui in Italia.


19/03/2007
Oggi è una giornata speciale!!!Finalmente ho recevuto la telefonata dalla prefettura che posso ritirare il nulla osta.

Lacrime di goia, non posso crederci!!!Ho aspettato questa telefonata piu di un anno e adesso presto, molto presto sarò a casa…Tra le lacrime faccio una telefonata a casa, chiamo gli,amici per condividere la mia gioia. Sono felicissima…Subito dopo comincio a cercare una donna che mi può sustituire. Non è difficile siamo qua in tanti, di sicuro troverò una ragazza che è appena arrivata senza permesso, disperata, spaventata così come ero io 3 anni fa.

20/03/2007
Devo andare in città per prenotare il biglietto, solo andata,,perché non so quando torno, potrà essere fra 2,3,4 mesi…nessuna certezza. Il biglietto lo prendo per 26/03,sono al settimo cielo e adesso è una corsa, ho trovato la ragazza, sarà il suo primo lavoro è preoccupata, spaventata e io cerco di incoraggiarla, ha il mio sostegno. Il mio datore di lavoro è preoccupato anche a lui cerco di spiegargli tutti i giri all’ambasciata, che ci vorranno 2-4 mesi, ma non mi crede. Mi chiede di continuo come mai non si può fare tutto qui. E cosa posso dire io, una clandestina, che abbiamo fatto tanto per cambiare le cose, abbiamo scritto insieme con le ragazze di Caffe Babele tante lettere al ministro Amato e Ferrero con migliaia e migliaia di firme, chiedendo di semplificare le cose. Ma purtroppo nessuna risposta.Lo sapevamo,che siamo troppo in basso per essere sentite e viste.

22/03/07

Per me è anche oggi una giornata speciale: ho ricevuto il nulla osta!!! Sono due pezzi di carta, che mi danno una piccola speranza di ricevere il famoso permesso di soggiorno, non adesso, piu tardi, non è cosi facile da conquistare la libertà. Per noi non è niente facile.
La ragazza comincia a imparare il lavoro, la lingua, parte da zero, lavorerà in nero per tanto tempo. E so che non è sfortuna per lei e tanti come lei, ma è il l’incompetenza della legge sull’immigrazione, è la legge che non funziona.

26/03/07
Il mio giorno di partenza. Parto per Milano, prendo l’aereo da Malpensa. Ho lo zainetto mio amico di strada, questo viaggio lo facciamo insieme, come tanti altri. Sono felice e molto, molto preoccupata. Il problema è che sono irregolare, ma devo passare le frontiere.
Le frontiere sono dei muri che devi passare senza farti del male. Cercherò , proverò, ma sono spaventata a morte. Siamo in tante, non parliamo tra di noi, quasi che abbiamo smesso di respirare per non fare rumore. Sono in fila per passare la frontiera.. Mi chiedono se ce l’ho il permesso. La risposta è no, negli occhi c’è tanta paura…Sulla mia fronte è scritto irregolare.
Sembra che è andato tutto bene, sono passata senza espulsione. Poi il volo è andato benissimo, atterraggio e eccomi a casa sulla mia terra. Alla frontiera ucraina sono passata tranquilla.

27/03/07
E’ mezzanotte, faccio una telefonata a casa per dire che sono arrivata. E poi passo la notte
all’aeroporto fino alle 4 di mattina. Poi tutte insiame (siamo in 6) partiamo per l’ambasciata italiana a Kiev. Là già ci sono tante persone, c’è una lista e io sono N 80. Sono tranquilla, ma fa tanto, tanto freddo. Non ho nessuna speranza di scaldarmi. La gente arriva di continuo. Sono quasi 300 persone, stanchi, raffreddati, incazzati.
L’ambasciata comincia a far passare verso le 9.30. E tutta questa gente è qui soltanto per prendere un appuntamento, appuntamento! A me lo danno per 12 giugno. E adesso a casa.
Corro alla stazione la mia corriera è appena partita, 15 minuti fa. La prossima sarà tra 7 ore. Non ci posso credere , che sfortuna. Comincio a piangere, questa era l’ultima goccia. Sono stata forte per 3 anni, e adesso non ce la faccio più ad aspettare.
Cosi mi addormento per più di 4 ore e questa è stata la mia salvezza.
Poi arriva finalmente la corriera e comincio un altro viaggio verso casa.

La mia casa si trova in un altro paese, cosi devo passare 4 frontiere prima di arrivare. E’ una cosa pazzesca, ma finalmente alle 5.30 di mattina, 28 martedì sono nella mia città. Prendo un taxi, la città è molto cambiata e non ci posso credere che sono a casa.
Mia madre mi aspetta fuori, mi abbraccia, piange, io piango…Poi, vedo che verso di noi corre una ragazza, è… mia figlia. E adesso non piango, adesso urlo, grido, tremo e capisco che tutto è sbagliato, tutto quello che ho fatto. Mio figlio mi aspetta a casa, lo abbraccio, lo bacio, provo ad alzarlo ma non ci riesco, è troppo grande…Già…

Questa è una piccola parte di una piccola vita… E non soltanto mia, sono migliaia e migliaia di questi piccole storie, silenziose e invisibili.

A presto, Alle.