La Corte di Cassazione accoglie il ricorso di una richiedente asilo nigeriana, rigettato in precedenza dal Tribunale di Bari.
La donna è stata vittima di tratta e vittima di abusi da parte della famiglia del marito, sottoposta a macabri riti e alla privazione dei figli, tutti elementi che trovano esatto riscontro nei rapporti redatti dalle Organizzazioni internazionali, da EASO e in quelli dell’Autorità Antitratta nazionale, ma ignorati dal tribunale.
La Corte ribadisce più volte il lavoro della difesa che aveva prospettato tutto minuziosamente, affermando che “esiste un vizio di nullità della sentenza per omessa motivazione e per violazione delle norme a disciplina degli istituti di protezione internazionale“, rinviando infine al Tribunale di Bari in diversa composizione.
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Corte di Cassazione, ordinanza n. 4384 del 20 febbraio 2020