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Voto agli immigrati, stop del Governo. Cesena: ”Il nostro caso è diverso”

Su proposta del ministro dell’Interno Giuliano Amato, il consiglio dei ministri ha sospeso le delibere in materia di elettorato attivo e passivo degli extracomunitari nei consigli circoscrizionali e di quartiere. La decisione – che riguarda i comuni di Perugia, La Spezia e Cesena – e’ stata presa con riferimento alla tutela dell’unita’ dell’ordinamento.

“Prendiamo atto della posizione del Governo e riteniamo giusto che, su questa materia, ci sia la volontà di uniformare l’ordinamento su tutto il territorio nazionale”, è il commento del sindaco di Cesena, Giordano Conti. Il quale però fa un distinguo sulla realtà cesenate. “Infatti, al centro della questione per le altre città c’è il diritto di voto nelle circoscrizioni, organismi istituzionali di decentramento stabiliti dalla legge per le città con oltre 100mila abitanti. La delibera del Comune di Cesena, invece, fa riferimento all’allargamento del diritto di voto nelle elezioni dei quartieri”.

Un dettaglio essenziale, secondo Conti, in quanto i quartieri di Cesena non sono organi istituiti per legge (come, appunto, le circoscrizioni), ma creati autonomamente e per libera scelta dall’Amministrazione Comunale di Cesena, sulla scorta della lunga esperienza, cominciata negli anni Settanta, nell’ambito del decentramento e della partecipazione.

“Proprio per queste particolari caratteristiche abbiamo ritenuto che nelle elezioni dei consigli di quartiere si potesse allargare il diritto di voto ai cittadini extracomunitari – spiega ancora il primo cittadino di Cesena -, ed è su queste basi che si fonda anche il ricorso che abbiamo presentato a suo tempo al Consiglio di Stato e di cui attendiamo ancora l’esito”.

L’auspicio di Giordano Conti è dunque quello che la decisione possa essere rivista alla luce delle considerazioni espresse. “In ogni caso – conclude il sindaco -, proprio perché pensiamo che si tratti di un tema molto importante per acquisire una piena integrazione dei cittadini che vengono da altri Paesi e che debba trovare risposte chiare nei massimi livelli istituzionali, auspichiamo che il Governo decida quanto prima di affrontarlo direttamente in modo organico”.