Progetto Melting Pot Europa
Per la promozione dei diritti di cittadinanza

redazione@meltingpot.org

Dona ora!
English | Français | Español
Salviamo Melting Pot! Da 25 anni online per i diritti

Salviamo Melting Pot! Da 25 anni online per i diritti

English | Español | Français

#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento

Iniziativa formativa

Il diritto all’iscrizione anagrafica dei cittadini non comunitari

Venerdì 16 aprile 2021 in modalità online

SANS-PAPIERS

Home sans-papiers

Normativa

Archivio e guida legislativa
Guida legislativa
Testo Unico Immigrazione
Regolamento di attuazione
Normativa italiana
Normativa europea
Giurisprudenza italiana
Giurisprudenza europea
Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Consulta le schede

DIRITTI DI CITTADINANZA

Home cittadinanza
Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Approfondimenti
Comunicati stampa e appelli
Incontri informativi e formativi
Interviste
Notizie
Rapporti e dossier
Reportage e inchieste
Tesi di laurea, ricerche e studi
Traduzioni
Video
Immagini
Audio

Rubriche

Spazi di significati
Speciale Sanatoria 2020
Leggi Salvini
Campagna Lesvos calling
Around Europe
Questione asilo
Speciale CPR - CIE
A proposito di Accoglienza
Confini e frontiere
Il punto di vista dell’operatore
In mare
Papers
Speciale Hotspot
Un mondo, molti mondi
Radio Melting Pot
Voci dal Sud
Migrarte
Archivio delle Rubriche

Ricerca

Argomenti sans-papiers
Argomenti cittadinanze
Tag geografiche

Chi siamo

Il progetto
Sostienici
Assegnaci il tuo 5‰
Servizi
Formazione Melting Pot
Aiutaci a tradurre
Autori e traduttori
Avvocati
Collabora
Seguici
Contatti

Tweet di @MeltingPotEU
Home » Cittadinanze » Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Versione per la stampa

Padova - La protesta dei rifugiati per la libertà degli arrestati: blocchi stradali e cariche sotto il Comune

Dalla Prefettura alla Questura, fin sotto il Consiglio Comunale. Il Sindaco non li riceve, i Carabinieri caricano. Loro a gran voce: allora arrestateci tutti!

Padova. 5.02.2013 - Ancora i rifugiati in mobilitiazione, per chiedere diritti, accoglienza, permessi di soggiorno.
Cinque di loro non possono però esserci, arrestati a seguito delle denunce presentate dal presidente, il direttore e due operatori della Casa a Colori, dove si è consumata la rivolta dello scorso 7 gennaio.
Sono accusati di sequestro di persona e per questo sono in attesa della decisione del GIP dopo gli interrogatori di garanzia di lunedì 4.

Il Presidio inizia in Piazza Antenore ma si trasforma subito in corteo.
Immediatamente i rifugiati si dirigono verso l’ingresso della Prefettura lanciando finte banconote alle spalle dei reparti dei Carabinieri schierati a difesa di Palazzo Santo Stefano. Vi piacciono i soldi? Teneteveli dicono, riferendosi a quegli oltre 4 milioni di euro arrivati in città per la loro accoglienza di cui si sono in parte perse le tracce tra le pieghe di convenzioni e burocrazie.
Il corteo si sposta, blocca le Riviere, il traffico va in tilt, autobus e tram non si muovono mentre i manifestanti si dirigono verso la Questura. In testa portano uno striscione che non lascia spazio a dubbi: "siamo tutti colpevoli di chiedere diritti". Vogliono la libertà per i loro fratelli, o altrimenti, dicono, "arrestateci tutti".

Siamo quasi all’epilogo di un anno e mezzo di quel malsano esperimento chiamato "emergenza nordafrica" dove sotto le mentite spoglie dell’accoglenza, migliaia di enti gestori, in larga parte cooperative e albergatori in Italia, hanno costruito fortune. A Padova i migranti "ospitati" sono stati circa 260, poco più di 160 sono ancora in città, milioni di euro sono arrivati dal Ministero senza che nulla più, oltre al vitto e l’alloggio, qualche corso di italiano e qualche ricorso contro i dinieghi, sia stato offerto. Nessuna traccia dell’inserimento abitativo, nessuna traccia della formazione professionale, dell’avviamento al lavoro, di un disegno che permettesse ai rifugiati di avere di fronte a loro qualche opportunità.

Lo scorso 7 gennaio la tensione è così esplosa per la mancanza del permesso di soggiorno, del titolo di viaggio, della carta d’identità, della garanzia di una somma per uscire dal "sistema". La Casa a Colori ha subito diversi danni causati dalla rabbia degli ospiti, mentre cinque di loro hanno trattenuto alcuni operatori in una stanza. L’accusa è grave, sequestro di persona, ma di sequestro non si è trattato.
Nonostante questo gli operatori del centro hanno sporto denuncia sancendo così, oltre al fallimento del loro lavoro, anche l’arresto dei rifugiati.

Dopo la tappa in Questura il corteo dei rifugiati si è diretto verso Palazzo Moroni, dove era in corso la seduta del Consiglio Comunale. Chiedevano di essere ascoltati, che qualche esponente volesse sentire le loro ragioni. Hanno bloccato gli ingressi rendendo difficile per consiglieri ed assessori raggiungere la sala dell’assemblea cittadina, ma per loro, nessuna risposta. Cancelli chiusi e silenzio per oltre un’ora fino a quando dall’interno arriva la notizia di una delegazione composta da tre consiglieri comunali e la rappresentante della commissione stranieri pronti a scendere per riceverli. In pochi minuti però arriva anche la smentita. Il Sindaco Zanonato, responsabile nazionale immigrazione dell’Anci, ha vietato categoricamente al gruppo di scendere per incontrare i manifestanti. Loro fanno dietro front e così si consuma l’ennesima pagina vergognosa per la politica cittadina: per il sindaco non tutti i cittadini sono uguali; in Consiglio Comunale i diritti non trovano posto; l’assemblea cittadina non gode di autonomia, supina agli ordini dell’arrogante Sindaco. Così invece di incontrare i consiglieri, la presidente della commissione, l’assessore alle politiche sociali, i rifugiati hanno avuto a che fare solo con i reparti dei Carabinieri e della Polizia in assetto anti-sommossa che li affrontano con due cariche.

Dopo ore si conclude la mobilitazione, intorno ad un Comune sotto assedio e senza che la politica abbia voluto ascoltare la voce dei rifugiati, che è però risuonata tra le strade ed i portici della città, di quella città che vuole ascoltare.

Nei prossimi giorni, garantiscono i rifugiati insieme agli attivisti dell’Associazione Razzismo Stop, torneremo a farci sentire, fino a quando tutti i ragazzi in carcere non saranno liberati, fino a quando non arriveranno i nostri documenti, aspettando l’avvicinarsi del 28 febbraio, data in cui finirà la proroga del piano di accoglienza.
Sono emigrati dal loro Paese, sono fuggiti dalla Libia, hanno sperato nelle "democrazie europee" e si sono ritrovati a Lampedusa, nelle tendopoli del Sud, e poi qui al Nord, abbandonati dalle istituzioni per un anno e mezzo. Ora peró non vogliono più fuggire ancora... con buona pace di chi proprio il 28 febbraio pensa di potersi liberare della loro istanza di dignità e democrazia.

- Padova - Rappresaglia contro i profughi: 5 arresti dopo la rivolta alla Casa a Colori: lunedì l’interrogatorio di garanzia
- Padova - Milioni di euro...zero accoglienza. I rifugiati in Prefettura
- Padova - 24 gennaio: ancora rifugiati in mobilitazione
- Padova - Barricati all’interno del Centro di accoglienza: ora i rifugiati prendono parola
- Padova - La rabbia dei richiedenti asilo: non più profughi ma cittadini

[ 6 febbraio 2013 ]
Sostieni il Progetto Melting Pot Europa!
Dona almeno 1€ - Inserisci l'importo:

TAG

ARGOMENTI:
Accoglienza, Diritto di asilo, Video

Chi siamo

  • Il progetto
  • Sostienici
  • Assegnaci il tuo 5‰
  • Servizi
  • Formazione Melting Pot
  • Aiutaci a tradurre
  • Autori e traduttori
  • Avvocati
  • Collabora
  • Seguici
  • Contatti

Sans papier

Normativa

  • Archivio e guida legislativa
  • Guida legislativa
  • Testo Unico Immigrazione
  • Normativa italiana
  • Normativa europea
  • Giurisprudenza italiana
  • Giurisprudenza europea
  • Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Cittadinanze

  • Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
  • Approfondimenti
  • Comunicati stampa e appelli
  • Incontri informativi e formativi
  • Interviste
  • Notizie
  • Rapporti e dossier
  • Reportage e inchieste
  • Tesi di laurea, ricerche e studi
  • Traduzioni
  • Video
  • Immagini
  • Audio

Rubriche

  • Speciale Sanatoria 2020
  • Leggi Salvini
  • Campagna Lesvos calling
  • Around Europe
  • Questione asilo
  • Speciale CPR - CIE
  • A proposito di Accoglienza
  • Confini e frontiere
  • Il punto di vista dell’operatore
  • In mare
  • Papers
  • Speciale Hotspot
  • Un mondo, molti mondi
  • Radio Melting Pot
  • Voci dal Sud
  • Migrarte
  • Archivio delle Rubriche

Ricerca

  • Argomenti sans papiers
  • Argomenti cittadinanza
  • Tag geografiche

Social

facebook

twitter

telegram

youtube

rss

TELE RADIO CITY s.c.s.

Onlus
P.I. 00994500288
Iscr. Albo Soc. Coop.
n. A121522

CREDITS

web design HCE s.r.l.

2003-2021
creative commons

Cookies
Privacy Policy

Melting Pot è una testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Padova in data 15/06/2015 n. 2359 del Registro Stampa.