Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

#dirittodiscelta – Obiettivo 7.000 firme!

Aspettiamo notizie dal ministero in merito all'incontro: permessi di soggiorno subito!!!

In attesa di conoscere la data dell’incontro da parte del Viminale continua raccolta firme a sostegno della Campagna #dirittodiscelta perché trovino risposte i circa venticinquemila richiedenti asilo che nel corso del 2011 sono stati costretti a fuggire dalla Libia e ad approdare a Lampedusa.

Intanto in diverse città arrivano notizie di ulteriori dinieghi consegnati ai richiedenti asilo nonostante fonti ufficiose continuassero a dare come possibile l’accoglimento della richiesta della nostra compagna e degli appelli rivolti al Ministero da diverse organizzazioni. Lo stesso tavolo asilo, con l’Unhcr a far da capofila, aveva mosso le stesse proposte. Ed infatti negli ultimi due mesi, si avevano notizie del confezionamento di centinaia di risposte negative da parte delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale che le Questure, in attesa di possibili imminenti provvedimenti dell’esecutivo, non procedeva a notificare.

La situazione in diverse parti del paese è in porgressivo peggioramento. La tensione è tanto più forte quanto più elevato è lo stato di abbandono in cui si trovano i “profughi” accolti all’interno del piano predisposto dal precedente governo ed affidato alla protezione civile.

Nonostante i miglioramenti parziali degli standards di accoglienza, dovuti alle pressioni sia dell’associazionismo sia di alcune istituzioni più sensibili, la mancanza di una prospettiva per il futuro, l’incertezza sul loro destino e l’estenuante attesa immobilista a cui sono costretti, è palpabile il progressivo aumento dell’insofferenza in seno ai migranti.
A nulla sono valsi gli “sforzi” di chi ha pensato di poter allentare la tensione impiegandoli nei cosiddetti lavori socialmente utili.
Anche su questo punto, a distanza di orma quasi un anno dal loro approdo, sarebbe utile aprire una riflessione.
In molti casi l’impiego dei richiedenti asilo è stato presentato come la possibilità per loro di “imparare un mestiere”. Tagliare l’erba e sistemare le aiuole, spalare neve o effettuare la pulizia dei tombini non sembrano propriamente ciò che si dice imparare un mestiere.
Già durante i primi mesi di permanenza in Italia dei richiedenti asilo il potenziale esplosivo della situazione in cui versavano era già fin troppo evidente, così, in molti, si sono preoccupati di impiegare il tempo dei migranti in attività che potessero distogliere loro l’attenzione dal pensiero fisso del responso sulla loro domanda ed in questo modo rendere l’attesa meno effervescente.
La situazione però oggi va assolutamente rivalutata visto che i richiedenti asilo avrebbero diritto nella quasi totalità dei casi ad un permesso di soggiorno che consenta di svolgere attività lavorativa e quindi gli enti locali che li impiegano per svolgere lavori che altrimenti verrebebro affidati a cooperative o altro potrebbero riconsocere loro una retribuzione.
E’ bene specificare che nella maggior parte dei casi l’accoglienza dei migranti non è una costo da parte delle amministrazioni visto che per il piano di emergenza il governo dovrebbe restituire circa 46 euro al giorno per ogni richiedente asilo ospitato.

E’ evidente come in questo quadro l’adozione id un provvedimento da parte del governo che regolarizzi la posizione dei richiedenti asilo a prescindere dall’esito della valutazione della commissione sia quantomai necessario.

Per far si che questa nostra richiesta si realizzi continuiamo a mobilitarci.
Sottoscrivete e fate circoalre la petizione della Campagna#dirittodiscelta!!!