«Noi, deportati dalla Libia e ignorati dall’Ue»

di Pietro Gigli KHARTOUM AKhartoum, non lontano dall’aeroporto e dal quartiere delle ambasciate, c’è l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr). Lì davanti uomini donne e bambini, circa una quindicina, aspettano che qualcosa succeda e che possa così finire l’incubo

Immigrati caricati su aerei e bus. Il monito di Annan

di Cinzia Gubbini Le espulsioni degli immigrati che nelle ultime settimane hanno preso d’assalto le enclaves spagnole di Ceuta e Melilla sono iniziate: ieri dalla frontiera algerina di Oujda 180 senegalesi sono stati imbarcati su un aereo e spediti indietro. Altri aerei

Pisanu. Quando accusava Amnesty di disinformazione

A. Mas. Un problema di ordine pubblico. Creato da una «una furibonda campagna di disinformazione, di speculazioni politiche, di incitazioni alla violenza e perfino di vere e proprie azioni terroristiche». Così considerava la questione cpt il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu il 26

Una settimana da cronista clandestino

Luca Fazio Fabrizio Gatti ha fatto centro un’altra volta. Anche se di «inaudito», come dice l’onorevole diessina Livia Turco, non c’è nulla, la sua inchiesta pubblicata sull’Espresso ha il merito di smascherare le falsità e le ipocrisie di chi da destra a

Lampedusa, Pisanu nella tempesta

Angelo Mastandrea I Ds che chiedono l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta, senatori dell’Unione che accusano Pisanu di aver mentito e indicano i cpt con la parola «lager», le sinistre radicali che chiedono le dimissioni del ministro e la chiusura dei centri,

Espulsi anche dal deserto

Le centinaia di sub-sahariani abbandonati nei giorni scorsi dalle forze di sicurezza marocchine in pieno deserto senz’acqua né viveri saranno rimpatriati nei rispettivi paesi d’origine. Dopo che lo «scandalo del Sahara» è venuto a galla e ha fatto il giro del mondo

«Ci portano nel Sahara, senza viveri»

«La situazione è tragica. Non solo ci sparano addosso, ma hanno cominciato a rimpatriarci verso il Sahara». Al telefono da Rabat, la voce del nigeriano Peter trema dalla paura. «Vivo rintanato in casa, col terrore di essere acchiappato e spedito chissà dove»,