Il destino dei 37 profughi africani salvati dalla Cap Anamur, la nave dell’associazione umanitaria tedesca, pare segnato. Devono presentare domanda d’asilo a Malta, luogo di primo approdo. Questa è la decisione del ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu assunta dopo aver esaminato la vicenda
«L’Italia è la porta verso l’Europa, questo è un ruolo a cui non si può abdicare. I profughi della Cap Anamur andrebbero accolti. Una volta a terra, l’Italia potrebbe mediare, vedere se queste persone hanno intenzione di raggiungere altri paesi europei. Ma
Cap Anamur – A braccia aperte
L'appello dei sindaci italiani
Diritto di asilo in alto mare
Intervista a G. Schiavone del Consorzio Italiano di Solidarietà
Cap Anamur – Continua l’attesa della nave “Terra di nessuno”
Intervista a Pablo Trincia, giornalista di peacereporter.net
Tutti gli aggiornamenti sono tratti dal sito peacereporter.net L’arrivo della nave di un’organizzazione umanitaria tedesca appena fuori dalle acque territoriali italiane con a bordo trentasette profughi salvati su un gommone in panne al largo delle coste libiche, sta per trasformarsi in un
È difficile prevedere che cosa succederà alla nave Cap Anamur, con il suo carico di profughi sudanesi, se, come sembra, verrà rifiutato l’accesso alle acque territoriali italiane. È probabile che il nostro governo – che in queste materie alterna truculenza programmatica e
Richiedenti asilo – I risultati delle mobilitazioni di questi giorni a Napoli
Intervista con Alfonso, Rete Immigrati in Movimento
La Convenzione di Ginevra del 1951 definisce giuridicamente chi è rifugiato, che diritti ha e quali sono gli obblighi degli Stati nei suoi confronti. In Italia è divenuta esecutiva con la legge del Luglio 1954, n. 722, eppure leggere quella Convenzione ci
E’ l’obiettivo del “Protocollo d’intesa in materia di richiedenti asilo e rifugiati tra Regione Emilia-Romagna ed Enti Locali”, approvato dalla Giunta in vista della Giornata Mondiale del Rifugiato del 20 giugno e firmato da Anci (Associazione nazionale Comuni Italiani) Emilia-Romagna, Upi (Unione
Non bastano gli accordi di pace o i cessate il fuoco per fare in modo che i rifugiati tornino alle loro case, ma ci vogliono investimenti e più risorse da parte dei paesi industrializzati». Va subito al dunque Laura Boldrini, portavoce italiana
Bologna – Creare un sistema d’accoglienza integrato per chi ha abbandonato il proprio Paese a causa della violazione dei diritti umani, di persecuzioni etniche, religiose e politiche. E’ questo l’obiettivo del ”Protocollo d’intesa in materia di richiedenti asilo e rifugiati tra Regione