«Noi, deportati dalla Libia e ignorati dall’Ue»

di Pietro Gigli KHARTOUM AKhartoum, non lontano dall’aeroporto e dal quartiere delle ambasciate, c’è l’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr). Lì davanti uomini donne e bambini, circa una quindicina, aspettano che qualcosa succeda e che possa così finire l’incubo

Immigrati caricati su aerei e bus. Il monito di Annan

di Cinzia Gubbini Le espulsioni degli immigrati che nelle ultime settimane hanno preso d’assalto le enclaves spagnole di Ceuta e Melilla sono iniziate: ieri dalla frontiera algerina di Oujda 180 senegalesi sono stati imbarcati su un aereo e spediti indietro. Altri aerei

«Il Mediterraneo non sia un abisso di inciviltà»

Il muro di Melilla, le acque di Lampedusa. Un’umanità disperata bussa alle nostre porte e ad attenderla trova spesso, troppo spesso, Muri di ostilità; barriere non solo fisiche ma mentali. Il Mediterraneo non deve trasformarsi in un abisso di inciviltà. In gioco

«In Nord Africa due milioni di diseredati

«I disperati di Melilla sono solo l’avanguardia sofferente, senza speranza, dei due milioni di diseredati del Nord Africa e dell’Africa subsahariana che premono ai “cancelli” dell’Europa. Un fenomeno destinato a crescere nei prossimi mesi». A parlare è Angelo Del Boca, uno dei

E l’Unione europea resta a guardare

Anna Maria Merlo Parigi – La Commissione di Bruxelles ha inviato ieri mattina una missione «tecnica» a Ceuta e Melilla, con funzionari della nuova Agenzia europea alle frontiere, per cercare di valutare l’ampiezza dell’immigrazione che passa attraverso il Marocco con l’obiettivo di

«Ci portano nel Sahara, senza viveri»

«La situazione è tragica. Non solo ci sparano addosso, ma hanno cominciato a rimpatriarci verso il Sahara». Al telefono da Rabat, la voce del nigeriano Peter trema dalla paura. «Vivo rintanato in casa, col terrore di essere acchiappato e spedito chissà dove»,