Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Comunicato stampa del movimento delle/dei Disobbedienti - Calabria

Libertà per i corpi e per le idee: cancelliamo i CPT dalla storia

Il 31 gennaio, giornata di mobilitazione europea per la libertà dei migranti e la chiusura dei centri di permanenza temporanea, saremo davanti al Cpt di Crotone insieme ai fratelli e alle sorelle che credono che “un mondo diverso” non solo sia possibile ma vada urgentemente costruito.
Contro i nuovi lager, in cui i migranti vengono rinchiusi senza aver commesso alcun reato, è necessario esercitare la medesima indignazione che suscitano oggi i vecchi lager nazifascisti. Quella medesima onta si sta compiendo oggi sotto i nostri occhi: il nuovo ebreo è l’immigrato, possibilmente musulmano. Noi abbiamo la responsabilità di fermarla.

A Torino, nei giorni scorsi, è stata abbattuta parte del muro di recinzione del cpt. A Bologna, gli attivisti hanno scavalcato il filo spinato e comunicato con i migranti richiusi nel centro. Queste azioni pacifiche e simboliche, ma decise, rappresentano la determinazione di chi ama la propria città e non vuole che esistano zone rosse, di chi crede che la fuga, l’esodo, il movimento dei corpi, non siano un reato ma un diritto inalienabile, di chi pensa che le migrazioni non siano flussi da controllare ma costituiscano una ricchezza culturale e umana da salvaguardare.

Anche noi veniamo da un lungo cammino, fatto spesso di privazione delle libertà, di repressione. Primi fra tutti gli arresti domiciliari o l’obbligo di firma per i nostri compagni, che impedisce loro di lottare insieme a noi. Ci hanno rinchiusi, ci controllano, ci minacciano. Ci fanno sentire sorvegliati speciali alla stregua di mafiosi e simili. Noi desideriamo solo una vita vera, dignitosa e libera. In questo i migranti sono nostri fratelli.
Due parole sulla Calabria. Il Cpt di Lamezia Terme è fra i tre peggiori di tutta Italia – lo ha denunciato Medici Senza Frontiere in un dettagliato rapporto. Il nuovo Cpt di Crotone – dicono il più grande d’Europa – viene spacciato dal governo italiano come struttura modello per l’internamento dei migranti. I calabresi sono stati migranti per una vita, e hanno ricevuto trattamenti spesso altrettanto disumani. La nostra regione è la porta del Mediterraneo verso l’Europa, e viceversa. Per storia, cultura e natura, il sud deve ribellarsi e scacciare via l’onta di questi due centri di repressione.
Abbattiamo anche noi i muri dell’idiozia e della nuova barbarie razzista. Costruiamo un’Europa solidale. Rimuoviamo le galere etniche. Cancelliamo i Cpt dalla storia.

Appuntamento alle ore 11 di Sabato 31 gennaio davanti i cancelli del Sant’Anna a Crotone