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Il sistema di accoglienza oggi: un rapporto qualificato e aggiornato su aspetti, procedure e problemi?

Dieci persone, con esperienze diverse, ma competenti a vario titolo in tema immigrazione, hanno lavorato alla realizzazione del “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia. Aspetti, procedure, problemi”.

L’analisi è stata illustrata oggi, presso la sala conferenze del Viminale, dal prefetto Rosetta Scotto Lavina e dal professor Antonio Golini. Sono intervenuti il capo dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione prefetto Mario Morcone e il sottosegretario all’Interno Domenico Manzione che ha concluso il convegno. Presenti il capo di Gabinetto Luciana Lamorgese e il capo dipartimento di Pubblica Sicurezza Alessandro Pansa.

Il sottosegretario Manzione, sostenitore del progetto, ha inteso così valutare le risposte che il sistema di accoglienza in Italia è in grado di fornire. Una «policy evaluation», insomma, messa a punto da esperti che hanno potuto lavorare dall’interno ottenendo un’istantanea aggiornatissima della situazione. «Abbiamo collaborato – ha assicurato il professor Golini che ha coordinato il gruppo di lavoro – in totale libertà di pensiero e di scrittura, senza alcun condizionamento né tecnico, né politico».
Il sistema di accoglienza in Italia, ha osservato Manzione, «è cresciuto negli ultimi due anni e ha funzionato. I posti a disposizione dei migranti sono aumentati, passando da 10-15 mila a 100 mila. Ora si tratta di mettere tutto a regime, in collaborazione con i territori».

Il prefetto Morcone ha sottolineato nel suo intervento come sia cambiata la filosofia in tema di accoglienza: «Il futuro – ha detto – è l’accoglienza diffusa, da condividere sul territorio, è finito il tempo dei grandi centri». «Chiediamo ai sindaci – ha proseguito – di riscoprire il loro ruolo di protagonismo», per arrivare a riequilibrare la distribuzione dei migranti su tutto il territorio nazionale. All’accusa dei tempi troppo lunghi per la definizione delle richieste di asilo, Morcone ha risposto che ogni storia va ascoltata con attenzione per garantire i diritti di protezione a tutte le persone interessate.

Il rapporto è stato illustrato dal prefetto Scotto Lavina che ha precisato come il documento non voglia proporre soluzioni risolutive, ma approfondimenti sul sistema italiano di accoglienza con l’obiettivo di verificare la presenza di risposte adeguate per un fenomeno che appare molto flessibile. L’analisi è stata effettuata: basando il lavoro su dati affidabili, lasciando emergere le best practice da replicare e fornendo risposte alle criticità rilevate.

Ecco alcune informazioni emerse con il rapporto:

– sono 100.000 le persone ospitate nelle strutture (dato aggiornato al 10 ottobre 2015);
– il 70% si trova nelle strutture temporanee;
– l’Italia è il terzo Paese per numero di richiedenti asilo, dopo la Germania e la Svezia;
– la presenza delle donne è estremamente ridotta rispetto alla media europea;
– i primi tre Paesi di provenienza dei richiedenti asilo in Italia sono Nigeria, Mali e Gambia;
– i minori sbarcati sulle nostre coste nel 2014 sono stati 26.112, di cui 13.000 non accompagnati;
– nel 2015 i minori non accompagnati sono cresciuti del 73%;
– nella gestione ordinaria dell’accoglienza si registra una drastica riduzione dei costi, pari al 70%.
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Un altro articolo del Rapporto tratto da Integrazione Migranti

Il 21 ottobre 2015, presso il Palazzo del Viminale, è stato presentato il “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia. Aspetti, procedure, problemi”.
Sono intervenuti il Direttore centrale per le politiche dell’immigrazione e dell’asilo Rosetta Scotto Lavina, il Prof. ordinario di Demografia presso l’Univ. La Sapienza di Roma Antonio Golini, il Capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione Mario Morcone, e il Sottosegretario Domenico Manzione.
Il Rapporto è stato realizzato da un gruppo di esperti di varia estrazione culturale e professionale sulla base di dati affidabili sul fenomeno dell’immigrazione e si rivela essere uno strumento di analisi del sistema di accoglienza integrata italiano, affrontandone i punti di forza, le buone pratiche e le misure innovative così come le criticità rilevate.
La popolazione straniera accolta nelle strutture di accoglienza si attesta a ca. 99.000 persone: 70.918 nei CAS, 21.814 negli SPRAR, 7.290 nei CARA e 464 nei CIE. Le Regioni che registrano un maggior numero di strutture di accoglienza sono rispettivamente Lombardia, Toscana e Emilia Romagna.
Il Rapporto inoltre analizza i flussi migratori non programmati verso l’Italia, le cui caratteristiche e dinamiche cambiano di anno in anno. L’Italia è il terzo Paese in Europa in termini di maggiori richieste di protezione internazionale dopo Germania e Svezia. Di fatto è indubbio il notevole aumento di richiedenti asilo che si è registrato negli ultimi anni. Nel 2014 sono stati 64.625 le persone che hanno fatto richiesta di asilo in Italia a fronte dei 26.620 dell’anno precedente. L’anno scorso gli arrivi sono stati 170.000 mentre quest’anno alla data del 20 ottobre si attestano a 136.432. Nel 2014 la maggior parte dei migranti economici e dei richiedenti protezione internazionale provenivano da Siria, Eritrea e Mali. Quest’anno prevengono principalmente da Eritrea, Nigeria e Somalia. Rilevante è che i flussi in arrivo in Italia siano caratterizzati principalmente da una presenza maschile.
Viene poi affrontato il tema dei minori stranieri non accompagnati di cui è straordinariamente significativo l’incremento negli ultimi anni. Nel 2014 la loro presenza si attestava a 13.026 minori mentre quest’anno alla data del 10 ottobre si registra quasi il doppio delle presenze (26.112). I minori accolti nelle strutture del Ministero dell’Interno sono 1668, mentre nel sistema SPRAR sono 1318.
Nel Rapporto è contenuta anche una stima dei costi dell’accoglienza per l’anno 2015, realizzata sulla base delle previsioni di spesa per un totale di 1,162,00 milioni, ossia lo 0,14% della spesa pubblica nazionale complessiva.
Il Rapporto formula delle proposte conclusive finalizzate a conseguire un approccio ordinario alla emergenza straordinaria. In particolare viene richiamata la necessità di stipulare degli accordi di riammissione con i Paesi di origine, di realizzare un sistema informativo affidabile in tema di minori richiedenti asilo, nonché l’importanza di concedere la status di protezione internazionale in base alla storia individuale di ciascun migrante, indipendentemente dal Paese di provenienza.
Il Rapporto è quindi un prezioso strumento di analisi e approfondimento di temi complessi come quello dei flussi non programmati in arrivo e del sistema di accoglienza italiano, che ha dovuto riorganizzarsi per rispondere all’emergenza migratoria e alle innumerevoli vite umane tutt’ora in arrivo verso il nostro Paese.

– Scarica l’abstract del Rapporto
Rapporto Accoglienza abstract