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tratto da Globalproject.info

Treviso – Ennesimo atto di inciviltà xenofoba

Comunicato stampa del Comitato M21

Giovedì 26 agosto 2004 la città di Treviso ha subito l’ennesimo atto di inciviltà xenofoba con lo sgombero, iniziato alle 7.30 del mattino, del centro di prima accoglienza autogestito presso gli ex uffici Iva.

Ancora una volta il tutto si è svolto con la solita becera sfacciataggine che contraddistingue chi governa questa città. Questo atto gravissimo si aggiunge alla recente polemica sull’ordinanza che obbligherebbe i call-center alla chiusura alle ore venti, per soddisfare la richiesta del consigliere leghista Fanton,. Neanche il buongusto di aspettare che le luci della ribalta si spengano sulle idiozie su cui ci si fa vanto, con la firma d’autore dello sceriffo, che eccoli lì pronti a sfornarne delle altre ben peggiori “iniziative”.

Questo sgombero è un palese atto di inciviltà da aggiungere ai tanti altri che hanno ormai reso tristemente famosa la nostra città. Da questa notte, grazie alle inadempienze della giunta leghista, più di trenta persone, per lo più senegalesi e marocchini con regolare permesso di soggiorno, si troveranno a dormire all’addiaccio.

La storia si ripete: uomini, lavoratori che non riescono a trovare un alloggio in affitto, che in un luogo abbandonato riescono a costruirsi con fatica un habitat famigliare, dove trascorrere la propria quotidianità lontani dalla famiglia, dai figli, dalle mogli, torneranno a “casa” e non troveranno più le loro cose, ci saranno i poliziotti ad accoglierli, e lì capiranno quello che è successo mentre erano al turno di lavoro, andrà peggio per chi è andato a fare la stagione al sud, torneranno tra molti giorni, forse questi non troveranno più tutte le loro cose, le cucine a gas, gli armadi, gli specchi, le foto, i piccoli soprammobili che rendevano la loro stanza un po’ ospitale.

Naturalmente non ci aspettiamo l’intervento dell’amministrazione comunale o quello del presidente Zaia con i suoi fondi di cui tanto si parla ma di cui nessuno ha ancora potuto usufruire. Sarà ancora una volta la società civile a dover risolvere l’annosa questione degli alloggi per i cittadini migranti che, è bene ricordarlo, si trovano nel nostro paese per lavorare e grazie ai quali la famosa “locomotiva del nord-est” può ancora viaggiare spedita. Speriamo almeno che il fatto che da oggi ci siano trenta persone in più senza tetto non faccia dormire sonni tranquilli ai responsabili politici e morali di questa vicenda.

Comitato M21