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Calais: i bulldozer distruggono dei luoghi di culto nella giungla

Collectif OEIL, Francia, 1 febbraio 2016

Questa mattina, dei bulldozer sono venuti a Calais, nella baraccopoli chiamata “la giungla” e hanno distrutto due luoghi di culto: una moschea e una chiesa.
È una mancanza assoluta di rispetto verso la fede degli uomini e delle donne rifugiati che ogni giorno si battono nella “giungla” per sopravvivere, e per i quali la fede più che un rifugio è una forza. Ma è anche una grave violazione del principio di laicità e del diritto internazionale.

Infatti, l’articolo I della legge del 1905 dispone che: “La Repubblica assicura la libertà di coscienza. Garantisce il libero esercizio dei culti (…)”. Lo stesso vale per l’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.

In Francia, la legge e il diritto sembrano essere rispettati per alcuni ma non per altri.

Il Collettivo OEIL era a Calais poco giorni fa e ha potuto incontrare il pastore della Chiesa, il quale aveva dichiarato “che tutti i giorni più di una quarantina di uomini e donne rifugiati beneficiano tutti i giorni della predica così come dell’assistenza quotidiana, in amarico, in arabo, in farsi e in inglese”.

Reportage ©Eros Sana – Fotografie: @Eros Sana / @Julien PitinomeCollectif OEIL