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Il terzo settore catanese per fermare il film pro CARA

Il comunicato stampa e l'appello al Provveditorato agli studi

CATANIA 3 Aprile 2014

Un coordinamento di realtà del Terzo Settore catanese impegnate da anni sul fronte dei diritti dei migranti, oggi hanno protocollato al Provveditorato agli studi di Catania una formale richiesta di bloccare la distribuzione nelle scuole della provincia del docu-film che elogia il modello di gestione del CARA di Mineo.
“Io sono io e tu sei tu” è il titolo di questo prodotto video, a metà tra fiction e documentario, che la Fondazione Integra (costituita tra gli altri dal Consorzio SISIFO, che gestisce il CARA) ha confezionato ad arte per promuovere il “buon” lavoro degli amministratori privati della struttura calatina.
Registi e sceneggiatori hanno provato a far dimenticare agli spettatori il cibo scadente, la mancanza di servizi sanitari, i 4000 “ospiti” stipati oltre ogni limite di contenibilità, ma anche le numerose rivolte da parte dei migranti nei confronti dell’attuale gestione o il ben più drammatico suicidio del ventunenne eritreo Mulue Ghirmay avvenuto solo pochi mesi fa.
L’ardita idea è quella di utilizzare una versione ridotta del film per fare “educazione all’integrazione” in tutte le scuole elementari e medie siciliane, quindi sfruttare l’argomento naturalmente condiviso dai più per dimostrare che quanto fatto sin’ora dai gestori del CARA è una politica giusta, etica, ben accetta dagli ospiti e condivisa da tutti coloro che il Centro lo vivono trasversalmente (abitanti di Mineo, lavoratori e volontari del CARA).

ARCI Catania, ARCI Sicilia, Associazione Penelope, ASTRA-Associazione Volontari per la Protezione Civile, Borderline Sicilia, Centro Astalli, Cobas Scuola, Cooperativa Prospettiva, GAPA – Centro di aggregazione popolare – San Cristoforo, “I SICILIANI giovani” Catania, La Città Felice, La Ragnatela (coordinamento di associazioni), Libera Catania Onlus, LILA Catania Onlus, Manitese Sicilia, Pax Christi Catania, Osservatorio Diritti Catania, Rete Antirazzista Catanese, Un Ponte Per…, USB Scuola Catania
si rivologono direttamente al Provveditore agli studi per dichiarare con forza che la distribuzione del film delle scuole deve essere fermata, perché non è possibile concepire che i valori dell’integrazione e dell’intercultura vengano trasmessi attraverso un’opera ambientata nel CARA: uno spazio che quei valori li nega per sua stessa natura e che ogni giorno separa l’integrazione con filo spinato, polizia ai cancelli e isolamento da ogni centro abitato.

“La nostra è una richiesta che si rivolge alla responsabilità delle Istituzioni.” dichiara Giuseppe Beluardo, uno dei responsabili dell’Area Migranti dell’Arci Catania, “Il CARA è un sistema di detenzione e non di accoglienza, la cosiddetta emergenza ha finito per istituzionalizzarlo, ma esistono altri modi di occuparsi della complessa questione legata ai migranti, come ad esempio gli SPRAR.
Non possiamo permettere che ai bambini venga raccontato che quella sia integrazione, solidarietà, accoglienza”.
Il docu-fiction è già stato presentato a Roma all’ex ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, ottenendo tra l’altro l’appoggio di artisti e intellettuali quali Daniele Ciprì (direttore della fotografia del film) o Franco Battiato (impegnato alla promozione del film attraverso la nazionale cantanti).
I soggetti promotori della richiesta al Provveditorato si chiedono tra l’altro con quanta consapevolezza gli artisti coinvolti partecipino alle iniziative di divulgazione dello stesso.
“Oltre che il Provveditore, invitiamo gli insegnanti e i dirigenti scolastici a cui verrà proposta la proiezione del film a dissentire individualmente alla proiezione.”, continua Belluardo, “‘Io sono io e tu sei tu’, a partire dal titolo, non può essere considerato uno strumento educativo. Dobbiamo ripartire dal basso, dai nostri figli, per ripensare alla migrazione come una risorsa per il nostro paese, ma non nei termini di mero profitto che purtroppo sottostanno alle attuali dinamiche di gestione del CARA di Mineo”.

L’Appello:

Fermiamo “Io sono io e tu sei tu”. Il CARA di Mineo non è accoglienza

Come realtà impegnate sul fronte dell’accoglienza, dell’integrazione, dell’educazione all’antirazzismo e della difesa dei diritti dei migranti esprimiamo profonda preoccupazione su quanto sta avvenendo attualmente intorno al CARA di Mineo.
L’intensa attività di propaganda messa in opera dai privati gestori di quel campo ha l’evidente obiettivo di mascherare una realtà completamente diversa di cui la stampa ha riportato più volte eventi drammatici: il suicidio del ventunenne eritreo Mulue Ghirmay il 14 dicembre scorso, i casi di prostituzione di alcune donne ospiti (nonostante le timide smentite), le rivolte contro governo e gestori per le lunghe attese burocratiche, la mancanza d’assistenza sanitaria, il cibo scadente. Per non parlare delle condizioni strutturali: l’enorme capienza tollerata di oltre 4000 ospiti e la notevole distanza dal più vicino centro abitato, “qualità” che rendono il CARA un vero e proprio ghetto, distante anni luce dall’idea di reale inserimento sociale propagandata.

Per promuovere la millantata “buona prassi” del CARA, i gestori di questo centro hanno finanziato la produzione e la distribuzione del docu-film “Io sono io e tu sei tu”. Il progetto è quello di proiettarne una riduzione di 20 minuti (la sola fition) in tutte le scuole elementari e medie siciliane, proponendo quindi l’approccio e le prassi del CARA come strumento educativo e come modello da replicare.

La promozione del docu-film e del CARA da parte dei privati gestori non finisce qui. Il Comune di Catania infatti si è fatto promotore di una partita di calcio allo stadio Massimino tra la nota nazionale attori e la meno nota squadra formata dai richiedenti asilo del CARA (patrocinatori della partita sono anche il cantautore Franco Battiato e l’attore Bruno Torrisi).

Ci chiediamo se Istituzioni e personalità coinvolte siano al corrente di una realtà diametralmente opposta da quella rappresentata nel documentario e promossa anche attraverso questa partita di calcio.

La sensazione che vorremmo fosse smentita dai fatti è che una lobby trasversale sia rispetto ai partiti sia rispetto ai dovuti confini tra pubblico appaltante e privato gestore, stia portando avanti una serie di iniziative volte ad ammantare di perbenismo e di una presunta morale dell’accoglienza politiche e prassi assolutamente degradanti per chi le vive.

“Io sono io e tu sei tu” avrebbe l’intento di proporre valori e azioni volte all’integrazione e al supporto dei diritti dei migranti che noi non mettiamo in dubbio (prova ne sia l’impegno che da anni ci distingue in questo campo), ma è certo che tali valori e tali azioni non possono essere diffusi da fondazioni private evidentemente collegate a chi questi contenuti non li mette in pratica nella realtà.

Chiediamo dunque che il Provveditorato agli studi blocchi la distribuzione del film presso le scuole che rappresenta come Istituzione, per evitare di rendersi partecipe di un’opera di propaganda tutt’altro che educativa, ma tesa piuttosto a legittimare un modello d’accoglienza basato sopratutto sull’interesse di chi lo gestisce e che appare funzionare solo nella finzione del docu-film.

Firmatari: ARCI Catania; ARCI Sicilia; Associazione Penelope; ASTRA-Associazione Volontari per la Protezione Civile; Borderline Sicilia; Centro Astalli; Cobas Scuola; Cooperativa Prospettiva; GAPA – Centro di aggregazione popolare, San Cristoforo, Catania; “I SICILIANI giovani” Catania; La Città Felice; La Ragnatela (coordinamento di associazioni); Libera Catania Onlus; LILA Catania Onlus; Manitese Sicilia; Pax Christi Catania; Osservatorio Diritti Catania; Rete Antirazzista Catanese; Un Ponte Per…; USB Scuola Catania…