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da EmiliaRomagnaSociale del 12 aprile 2011

Profughi: ecco il piano dell’accoglienza in Emilia-Romagna

Un piano definito, per gradi, per l’ospitalità dei profughi in Emilia-Romagna e la richiesta al Governo di avviare “una iniziativa amichevole in Europa per gestire questa e le future emergenze umanitarie” e di garantire un’equa distribuzione dell’accoglienza in tutte le Regioni, ad esclusione dell’Abruzzo. Si è svolta questa mattina a Bologna la terza riunione del tavolo regionale per affrontare l’emergenza umanitaria. Aperta dal presidente della Regione Vasco Errani, alla riunione sono stati presenti i rappresentanti delle Province e dei Comuni con più di 50 mila abitanti, insieme al sottosegretario Alfredo Bertelli, agli assessori regionali Paola Gazzolo e Teresa Marzocchi e al direttore dell’Agenzia di protezione civile regionale Demetrio Egidi.

“E’ in corso un lavoro in progress sia a livello nazionale che regionale, in base all’evoluzione non prevedibile della situazione”, ha sottolineato Errani, chiarendo che “l’Italia deve ed è in grado di gestire l’emergenza dei profughi che, in quanto tali, vanno accolti con le dovute garanzie. Per quanto riguarda gli immigrati con il permesso di soggiorno transitorio – ha aggiunto – hanno diritto alla libera circolazione su tutto il territorio nazionale”. Da parte delle istituzioni dell’Emilia-Romagna, ha concluso il presidente, “c’è una piena e solidale assunzione di responsabilità. Ci apprestiamo a fare la nostra parte per la Repubblica”.

L’Emilia-Romagna è in grado di accogliere, nel giro di 24 ore, un primo nucleo di 500 persone in strutture adeguate, indicate dalle province e verificate dalla Protezione civile regionale. Ulteriori 1000 i migranti potranno essere accolti nella seconda fase.

Per quanto riguarda l’intesa raggiunta con il Governo sui minori non accompagnati (ieri sera sono arrivati 30 ragazzi somali in regione), saranno accolti dai Comuni e accuditi nelle strutture esistenti della rete regionale in grado di ospitarli. Tutte le risorse necessarie sono garantite dal Governo in base agli accordi definiti con le Regioni e gli Enti locali e, se necessario, saranno anticipate dalla protezione civile regionale.

Per far fronte ad eventuali aspetti sanitari è pronta una direttiva regionale per le aziende sanitarie, che nello specifico si occuperanno dell’assistenza ai profughi, mentre sarà coinvolto il mondo del volontariato e dell’associazionismo per i diversi aspetti dell’accoglienza e della mediazione culturale, attraverso accordi e contratti appositamente definiti.

Entro venerdì i coordinamenti provinciali definiranno, d’accordo con le prefetture, le strutture e i siti per l’ospitalità delle persone che arriveranno in Emilia-Romagna. Intanto è stato definito il numero dei posti disponibili ad accogliere i migranti nelle diverse province: a Piacenza 35; a Parma 50; a Reggio Emilia 60; a Modena 80; a Bologna 120; a Ferrara 40; a Ravenna 45; a Forlì-Cesena 40 e a Rimini 35.

E’ in fase di organizzazione l’accoglienza di alcuni migranti già arrivati da soli in regione e a cui è stato riconosciuto il permesso temporaneo previsto dall’articolo 20. In tutto il territorio sono infine in corso approfondimenti per approntare strutture per la seconda fase di accoglienza e mettere in campo proposte per il futuro.