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da La Repubblica del 15 settembre 2002

I naufragi e le vittime delle navi dei clandestini

Roma – La ‘rotta dei clandestini’ è spesso teatro di sciagure. Quello avvenuto la scorsa notte è solo l’ultimo di una serie di incidenti che hanno coinvolto clandestini stipati su imbarcazioni inaffidabili. Ecco un riepilogo dei più gravi negli ultimi anni:

– 25 dicembre 1996: la notte di Natale avviene l’ incidente più grave, rimasto per lungo tempo nel mistero. Almeno 200 (ma forse più di 300) immigrati clandestini muoiono annegati nel tratto di mare tra Malta e la Sicilia, dopo lo scontro tra il cargo libanese ‘Friendship’ e la motonave Yohan.

– 28 marzo 1997: il giorno di venerdì santo, la nave albanese ‘Kater I Rades’ affonda dopo una collisione con la corvetta della Marina militare italiana ‘Sibilla’. Sono tratte in salvo 34 persone e recuperati 4 cadaveri. Altri 52 corpi saranno estratti dopo il recupero del relitto nel mese di ottobre.

– 21 novembre 1997: canale d’Otranto, 16 clandestini albanesi partiti da Durazzo muoiono per lo scoppio del gommone.

– 9 febbraio 1998: Nel basso Adriatico affonda un gommone partito da Valona. Almeno cinque i morti.

– 25 ottobre 1998: al largo di Valona, davanti all’isola di Safeno, un gommone esplode nella collisione con un altro scafo che torna dall’Italia, sei i morti.

– 27 novembre 1998: un gommone affonda a largo di Brindisi dopo lo scontro con un altro scafo di contrabbandieri. Sette i morti.

– 27 maggio 1999: al largo di Otranto (Lecce) un gommone di scafisti entra in collisione con un natante della guardia di finanza. Cinque i clandestini morti, tra cui due bambini.

– 15-16 agosto 1999: secondo alcune notizie, al largo delle coste montenegrine sarebbe naufragata una ‘carretta del mare’ carica di famiglie Rom che tentavano di giungere in Italia. Oltre un centinaio i morti.

– 1 novembre 1999: un gommone si schianta sulle secche di Torre Cavallo (Brindisi), muoiono annegati i sei clandestini a bordo.

– 30-31 dicembre 1999: un gommone naufraga nel Canale d’Otranto causando 59 morti. La conferma avviene due settimane dopo. L’ipotesi del naufragio era stata avanzata dai parenti delle vittime che ne avevano denunciato la scomparsa.

– 4 maggio 2000 – a quattro chilometri dalla costa del Salento, un gommone carico di immigrati sperona un’imbarcazione della polizia. Muoiono due immigrati e i dispersi sono almeno dieci.

– 10 giugno 2001: un gommone di clandestini albanesi affonda al largo di Trani (Bari). Alcuni raggiungono la riva a nuoto, altri sono salvati dai soccorritori. I cadaveri trovati sono cinque, ma ci sarebbero altri sette dispersi.

– 7 marzo 2002 – Nel Canale di Sicilia, a circa 65 miglia a Sud dell’ isola di Lampedusa, naufraga un barcone di sette metri che trasportava decine di immigrati clandestini. Il bilancio è di 12 morti.

– 11 marzo 2002 – Un gommone naufraga in acque internazionali, a 20 miglia al largo di Otranto (Lecce): sull’ imbarcazione viaggiavano 28 clandestini, sei muoiono.

– 8 giugno 2002 – Finisce nel sangue l’ ennesimo viaggio dei disperati: a poche decine di metri della costa di Castro Marina, nel leccese, scafisti senza scrupoli scaraventano in acqua una quarantina di clandestini ed accoltellano quelli che oppongono resistenza. In mare sono recuperati quattro cadaveri.