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Sanatoria: il silenzio del Governo

Al di là delle dichiarazioni del Governo sull’accelerazione dell’iter per le pratiche di regolarizzazione, si continuano a registrare tempi lunghi per il rilascio dei permessi di soggiorno. I 1250 lavoratori interinali, di cui era stato annunciato l’utilizzo nelle scorse settimane non sono ancora stati assunti.

Si era detto nella scorsa puntata dell’iniziativa di alcune prefetture, che, non avendo ricevuto disposizioni praticabili dal Ministero dell’Interno, hanno deciso di sbloccare la situazione dei cosiddetti perdenti posto di lavoro. Questi provvedimenti sovversivi, sia pure in modo diversificato da prefettura a prefettura, consentono l’immediato subentro di un nuovo datore di lavoro nella procedura di regolarizzazione. In particolare, da Genova ci giunge conferma che il subentro immediato può essere effettuato mediante l’immediata sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro tra lo straniero in attesa di regolarizzazione e il nuovo datore di lavoro e la contestuale richiesta, da inoltrare alla prefettura, di subentro nella procedura di regolarizzazione. Ecco quindi che il nuovo rapporto di lavoro, indipendentemente dalla convocazione e dai tempi di attesa, può iniziare e svolgersi regolarmente senza comportare rischi di processo penale per il datore di lavoro, consentendo la regolare denuncia del rapporto, il versamento dei contributi e il pagamento di una regolare busta paga.

Le decisioni di alcune prefetture non sono state seguite per il momento nel Veneto. Sembra che la prefettura di Rimini si stia orientando ad adottare una soluzione immediata per coloro che perdono il posto di lavoro ma possiamo dire che c’è anche un segnale esattamente contrario che viene direttamente dal Ministero dell’Interno. Lunedì scorso, il 25 febbraio, presso la Prefettura di Padova si è riunito il Consiglio territoriale sull’immigrazione, vi hanno partecipato le organizzazioni sindacali, l’associazionismo, la Direzione Provinciale del lavoro, la Questura, l’Inps, l’Inail, le associazioni rappresentative delle imprese. Nella riunione praticamente tutti le rappresentanze non istituzionali hanno chiesto che fossero adottate soluzioni analoghe a quelle delle altre prefetture citate, ma il Prefetto di Padova ha accennato ad una riunione tenuta presso il Ministero dell’Interno in cui si è fatto presente che non é stata gradita la scelta autonoma di alcune prefetture di sbloccare la situazione su chi perde il posto di lavoro, anzi, le stesse sarebbero state invitate ad attendere ordini. Si è fatto presente inoltre che è in corso di elaborazione una circolare da parte del Ministero dell’Interno che dovrebbe, almeno in parte, risolvere alcuni problemi. Di questa circolare non si è più avuto notizia.

L’esempio di Padova: questa città ha avuto il record di domande nel Veneto, circa 13 mila in tutta la provincia. Nel corso dell’incontro dell’ultimo consiglio territoriale si è precisato che le domande per le quali la documentazione aveva già passato i controlli erano circa 2500. Questo non significa che si parli di 2500 permessi di soggiorno, il numero di convocazioni è notevolmente inferiore e ancora inferiore è il numero di pratiche già concluse a seguito della convocazione.

Rimane la speranza che l’impiego di lavoratori interinali e il prospettato raddoppio degli sportelli possano imprimere un’accelerazione forte alla definizione delle pratiche. Non siamo molto convinti di questo anche perché le pratiche sono tante ed entro l’estate (come precisato dal Governo) sicuramente non è possibile esaurirle tutte…il resto è fantascienza.