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dal Mattino di Padova del 23 maggio

Via Anelli – Il viaggio dei consiglieri regionali del centrosinistra

Zanonato e Bettin, idee diverse per risolvere il problema

Il viaggio dei politici del centrosinistra all’interno del ghetto, qualche giorno dopo quello di Raffaele Zanon, è iniziato ieri a mezzogiorno. Tra gli altri ci sono Flavio Zanonato, Gianni Gallo, Gianfranco Bettin, Mauro Tosi e Margherita Miotto. Al loro fianco anche la «pasionaria» di Razzismo Stop, Claudia Vatteroni e Gianni Boetto.
Innanzitutto i politici dell’opposizione s’incontrano nel cortile con una ventina d’immigrati. Sono quasi tutte donne. Sono nate e cresciute nella lontana Nigeria, a Benin City, ma vivono in città da oltre cinque anni.
Alcune di loro indossano vestiti tribali, bellissimi e colorati. Due tengono tra le braccia i loro bambini ancora in tenera età. A illustrare la situazione di totale disagio è un nigeriano laureato, che fa l’operaio e vive nel ghetto ormai da sette anni.

Davanti a tanto degrado, i politici dell’Ulivo preferiscono stare in silenzio, parlano poco tra loro, pensano a quali possono essere i veri rimedi per far rinascere tutta la zona. «Il progetto per ristrutturare queste case, elaborato dalle forze di maggioranza, è complicato e non è fattibile dal punto di vista pratico – sostiene Zanonato – In tale condominio possono vivere al massimo 50-60 famiglie. Per il resto dei residenti bisogna reperire risorse ed assegnare loro nuove e vere abitazioni».

Mauro Tosi di Rifondazione e il prosindaco di Mestre, invece, sottolineano l’importanza di seguire anche a Padova l’esempio portato avanti nel comune di Venezia in situazioni simili. «Per aiutare concretamente tutte queste persone bisogna fare le stesse cose che stiamo facendo a Marghera e Campalto», sottolinea Bettin, dove effettivamente sono stati fatti dei passi avanti notevoli.

Intanto, nel pomeriggio, gli attivisti di Razzismo Stop hanno affrontato l’emergenza abitativa di via Anelli andando ad occupare un alloggio che era sfitto da oltre un anno, di proprietà dell’Ater, in Via Carraro 35, a Mortise. «Ci abbiamo messo dentro una coppia nigeriana che viveva nel ghetto da sei anni – sostiene Claudia Vatteroni – Lui fa il camionista e lei, oltre ad avere un figlio di tre anni, è incinta di otto mesi».