Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

da La Sicilia on line del 17 giugno 2004

Sono 1.334.889 gli stranieri residenti in Italia

Roma – La maggiorparte vive al Nord, è giovane e proviene da un Paese europeo. E’ la fotografia scattata dall’Istat, che ieri ha reso noti i dati del censimento 2001. Rispetto al 1991 i cittadini stranieri sono quasi un milione in più: allora infatti erano 356.159, mentre oggi costituiscono il 2,3% della popolazione residente in Italia (0,6% nel ’91). Se invece si considera l’insieme di stranieri e italiani per acquisizione nati all’estero, si ottiene una stima degli immigrati stranieri residenti in Italia al 21 ottobre del 2001 pari a 1.446.697 unità (il 2,5% sul totale della popolazione residente censita).

Il 35,1% degli stranieri risiede nelle regioni del Nord-Ovest: in particolare, nelle province di Milano, Torino e Brescia sono il 53,5% dell’intera ripartizione. Nel Nord-Est risiede invece il 26,7%, con le percentuali più elevate di stranieri residenti in Veneto e in Emilia Romagna (rispettivamente, il 42,9% e il 37,9% della ripartizione).
Il 25,0% dei cittadini stranieri risiede nell’Italia Centrale. Rilevante è la quota di stranieri residenti nella provincia di Roma: il 38,8% della ripartizione. Nelle regioni del Sud, invece, la percentuale degli stranieri residenti è più bassa rispetto alle altre (13,2%) e si rileva mediamente meno di uno straniero ogni 100 residenti. Presenze significative di stranieri residenti nelle province di Napoli, Bari e Palermo: il 27,4% della ripartizione.
Nel complesso, riferisce l’Istat, si registra un sostanziale equilibrio tra uomini e donne: circa 98 uomini ogni 100 donne, contro il rapporto di 112,3 uomini ogni 100 donne del censimento del 1991. Ma il rapporto varia notevolmente a seconda delle aree di cittadinanza degli stranieri. La popolazione straniera è piuttosto giovane, con un’età media di poco superiore ai 30 anni (30,4 per gli uomini e 31,4 per le donne). Per la popolazione italiana si rileva, invece, un’età media più elevata, di poco inferiore ai 42 anni (40,1 anni per gli uomini e 43,1 per le donne).
Nel complesso, il 45,1% della popolazione straniera ha un’età compresa tra i 30 anni e i 49 anni, con una leggera prevalenza della componente maschile. Il 50,2% degli stranieri è coniugato, il 44,9% celibe o nubile.
Il continente più rappresentato è l’Europa: più di 586 mila le persone residenti provenienti dal Vecchio Continente. L’area geografica numericamente più consistente è quella dell’Europa centro-orientale (più di 396 mila individui, pari al 29,7% del totale degli stranieri), con una forte prevalenza di albanesi (circa 173 mila persone) e di rumeni (poco meno di 75 mila).

Tra i cittadini stranieri dei 25 Paesi dell’Unione europea (circa 173 mila), sono numerosi i tedeschi e i francesi.
Sono più di 386 mila invece i cittadini provenienti dal continente africano (il 28,9% del totale). I marocchini sono la collettività più consistente (46,6%) e rappresentano il più numeroso gruppo etnico di immigrazione in Italia (più di 180 mila individui).