Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

tratto da Cestim

“Tre paesi, un progetto. Percorsi formativi con donne migranti”

a cura di Donatella Schmidt* e di Antonio Marazzi

Presentazione: di Antonio Marazzi

Introduzione: “Esiste un modello italiano verso la differenza?” di Donatella Schmidt – [Leggi l’introduzione]

Capitoli:

– “Immigrazione, cittadinanza e formazione”
A.Wailey, J.Panesar, A.López, M.Setién, A.Marazzi,
D.Schmidt;

– “Donne partecipi di un processo educativo” di Jasbir Panesar e Anthony Wailey;

– “Donne migranti a Londra: il caso del Bangladesh” di Jasbir Panesar e Anthony Wailey;

– “Donne migranti a Bilbao” di Arantza López e Maria Luisa Setién;

– “Donne migranti a Padova” di Donatella Schmidt.

“(…)È stato notato (Wieviorka,
1994: 25-27) che le società contemporanee hanno difficoltà a portare
avanti un concetto di modernità consistente con gli ideali illuministici e
che, nello stesso tempo, le singole soggettività non trovano uno spazio
soddisfacente in ambito sociale o politico. In particolare è in crisi uno stato
capace di promuovere valori egualitari e di ridistribuzione sociale, uno
stato che riaffermi aspirazioni universalistiche o dove le relazioni di classe,
sorte dall’industrializzazione, permangano significative. Manca soprattutto
un collante, ovvero una forza capace di tenere insieme tali ideali. Infatti, quando nella società ospitante esistono canali che permettono ai
migranti un’integrazione, sul piano sociale, economico o politico e la
possibilità, o la speranza, di una partecipazione attiva nel nuovo contesto,
l’esperienza di essere cittadini, lavoratori, o consumatori tende a prevalere
su altre definizioni, in particolare su quella etnica.(…)”
– [Leggi tutta l’introduzione]