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da BariLive.it del 4 gennaio 2006

La giunta comunale di Bari si ritira dal giudizio contro l’annullamento

Danilo Calabrese

Ieri la giunta comunale di Bari ha revocato l’autorizzazione alla costituzione in giudizio del Comune di Bari per il procedimento dinanzi al Tar Puglia in relazione all’annullamento del decreto relativo all’approvazione del progetto di costruzione del Centro di permanenza Temporanea di Bari San Paolo.

L’annullamento del decreto fu promosso da due privati espropriati del suolo, mentre la costituzione in giudizio dell’amministrazione comunale fu deliberata nel settembre del 2003 dalla precedente giunta di centrodestra.

La revoca è un atto perfettamente in linea con la netta contrarietà della maggioranza, non solo rispetto all’apertura del centro, ma soprattutto rispetto alla presenza fisica del Cpt sul territorio barese.

Infatti, la posizione del Comune di Bari è stata più volte espressa, prima con la delibera di Consiglio del 15 novembre 2005, poi con l’appoggio al presidio no Cpt, tuttora presente dinanzi ai cancelli del centro, e spesso sottolineata dal Sindaco in persona, soddisfatto per la decisione presa ieri dalla giunta.

Il commento del primo cittadino ha evidenziato la coerenza di tale atto rispetto ai propositi del governo barese. “Si è così eliminata – ha affermato Emiliano – una contraddizione tra la battaglia sostenuta dall’Amministrazione comunale contro centri destinati alla detenzione di soggetti che non hanno commesso reati nel nostro territorio, ma che vi giungono in fuga da persecuzioni o alla ricerca di un’esistenza libera e dignitosa, ed una posizione processuale che di fatto legittima la presenza di un interesse pubblico alla realizzazione di una struttura lesiva della dignità e dei diritti fondamentali delle persone”.

Proprio in questi giorni lo stesso Romano Prodi ha risposto alla lettera inviata qualche tempo fa da Michele Emiliano, nella quale gli fu chiesto di inserire nel programma di governo la ridefinizione delle politiche nazionali sull’immigrazione per costruire alternative credibili alla logica di detenzione dei Cpt.

“Il programma dell’Unione in materia di immigrazione – scrive Prodi – affronta la questione e prevede esplicitamente il superamento dei Cpt, nell’ambito di un ripensamento generale delle politiche degli ingressi legali, dell’asilo e degli allontanamenti. L’immigrazione è un fenomeno così complesso e globale che non può essere affrontato solo come una questione di ordine pubblico”.

Inoltre, il leader dell’Unione mette in evidenza l’importanza degli immigrati come una vera e propria “risorsa per lo sviluppo del Paese e le esigenze della società italiana”.

“Integrando nuove politiche di accoglienza – prosegue Prodi – con una più seria e consapevole politica di cooperazione internazionale scoraggeremo il lavoro nero, l’ingresso clandestino e la presenza irregolare. Tra le priorità dell’Unione rientra, inoltre, l’approvazione di una legge organica sull’asilo che offra procedure eque per il riconoscimento dello status di rifugiato e il sostegno dovuto a coloro che ne hanno diritto”.

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