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da Reuters.it del 30 luglio 2007

Clandestini: in 36 fuggono da Cpt Bari, 12 feriti e 4 arrestati

Bari (Reuters). Un centinaio di ospiti di un Centro di permanenza temporanea di Bari ha tentato la fuga ieri sera, scontrandosi con le forze dell’ordine e ferendo otto agenti, mentre quattro clandestini sono rimasti feriti nel tentativo di scavalcare la recinzione del Centro.

Lo riferisce la polizia, che specifica che 36 clandestini — in maggioranza di origine egiziana — sono riusciti a fuggire, mentre i quattro che sono rimasti feriti nel tentativo di fuga, avvenuto attorno alle 19, sono ricoverati in ospedale a Bari.

Quattro dei fuggiaschi sono stati infine arrestati con accuse di violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale: otto agenti — fra polizia, carabinieri e guardia di Finanza, e un operatore civile — sono infatti rimasti feriti negli scontri.

I clandestini che si sono dati alla fuga erano arrivati al Cpt di Bari-Palese di recente, in seguito all’ondata di sbarchi delle scorse settimane all’isola di Lampedusa.

Quello di ieri non è stato il primo episodio in cui i clandestini ospitati al Cpt di Bari hanno tentato la fuga: già mercoledì scorso erano fuggiti altri sette, tutti di origine pachistana, che si trovavano nel Centro già da qualche tempo.

In seguito alla settimana turbolenta, il questore di Bari aveva compiuto venerdì scorso un sopralluogo nel Cpt, accompagnato da agenti dell’ufficio immigrazione.

I Centri di permanenza temporanea, pensati per accogliere gli immigrati clandestini, sono stati spesso oggetto di polemiche, soprattutto dopo una serie di reportage che denunciavano le condizioni di vita al loro interno.

Il consiglio dei ministri ha approvato il 28 giugno scorso il disegno di legge delega di riforma della Bossi-Fini, varata dal precedente governo di centrodestra, che disciplina l’immigrazione in Italia.

Con il nuovo provvedimento, gli stranieri in condizioni di irregolarità saranno accolti in strutture diverse dagli attuali Cpt, che saranno strutture di accoglienza vera e propria, non a carattere detentivo. Resterà aperto un numero ristretto di centri per gli stranieri che si sono sottratti all’identificazione o in attesa di espulsione esecutiva.

Il testo conferma la bozza Amato-Ferrero già approvata dal consiglio dei ministri il 24 aprile scorso e sulla quale la conferenza unificata Stato-Regioni aveva espresso parere favorevole a metà giugno. Il ddl proseguirà ora il suo iter in Parlamento.