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Padova – La vittoria dei rifugiati: borse lavoro e posti letto

Si conclude l'occupazione del'ex-scuola Gabelli. Razzismo Stop: "pronti ad occupare nuovamente se verranno disattesi gli impegni"

Sembrava impossibilie. Per molti la partita sull’Emergenza Nordafrica doveva essere già chiusa il 28 febbraio e le loro vite, quelle dei rifugiati abbandonati dal Piano di accoglienza, dovevano cadere nel silenzio, tra le tante esistenze dimenticate dal nostro paese.

Ed invece con l’occupazione del giardino dell’ex scuola Gabelli, a Padova, si è riaperta la possibilità di immaginare un futuro anche per chi, truffato dalle false promesse, si era ritrovato con una buona uscita e l’invito a lasciare la città.
Una cosa su tutte è chiara: le loro richieste sono legittima. non hanno mai rifiutato borse lavoro perché mai gli erano state proposte.

Così oggi i rifugiati e le associazioni che li hanno sostenuti hanno lasciato il giardino del centro di accoglienza per iniziare i primi passi del percorso di inserimento frutto dell’accordo raggiunto in questi giorni. Venti borse lavoro, alcune da attivarsi immediatamente, altre dopo i primi di maggio con l’impegno del Sindaco a destinare i fondi messi a disposizione proprio per i percorsi inserimento. Insieme alle borse lavoro un posto letto e nell’attesa che tutti i percorsi lavorativi siano attivati, dieci posti a partire già da questa sera per la sistemazione di alcuni tra i migranti in mobilitazione. Gli altri rimarranno nei locali dell’Associazione Razzismo Stop in attesa degli inserimenti lavorativi.

Gli attivisti dell’Associazione, soddisfatti per la vittoria della mobilitazione, non hanno dubbi: “se gli impegni non verranno mantenuti siamo pronti ad occupare uno spazio in cui queste persone possano vivere.”