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da L'Unità on line del 9 dicembre 2006

Barricati in un Cpt: «Vanno chiusi»

«Intendiamo rimanere qui ad oltranza per mettere in luce il dramma di queste carceri amministrative». I parlamentari di Rifondazione comunista Francesco Caruso (ex leader dei no global napoletani) e Haidi Giuliani (madre di Carlo, ucciso a Genova nel 2001) sabato mattina sono entrati nel Cpt di Crotone per una normale ispezione ministeriale. Una visita ufficiale che doveva concludersi nel giro di poche ore.

Ma, al momento di lasciare il centro, i due parlamentari hanno deciso di iniziare una forma di protesta pacifica ma visibile di “autoreclusione”. Lo scopo: denunciare «questo ‘buco nero’ nello stato di diritto». Dopo alcune ore Haidi Giuliani ha lasciato Caruso solo, decidendo di compiere un’ispezione urgente al Cpt di Lamezia Terme dove in mattinata si è impiccato un cittadino bulgaro trovato senza permesso di soggiorno.

Il centro di Crotone, il più grande d’Europa, ospita anche un centro di prima accoglienza dove arrivano gli immigrati appena sbarcati per l’identificazione, ed è stata scelto da Caruso per la protesta come « il luogo simbolo delle deportazioni e delle carcerazioni amministrative».

«Stiamo parlando con gli immigrati che sono rinchiusi qui – ha spiegato Caruso – Ed emergono dei casi assurdi. C’è una donna incinta all’ottavo mese che, contrariamente a quanto prevede la legge, è in questo posto da più di 60 giorni. Non basta – ha aggiunto – come suggerisce anche qualcuno della maggioranza, abbellire questi posti. Occorre chiudere questa pagina drammatica».

Alcune decine di persone appartenenti ad una organizzazione denominata «Rete antirazzista di Calabria e Campania» ha attuato un blocco della strada statale 106 ionica nei pressi dell’ingresso del Cpt crotonese.