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CPT – Sulla rimessa del Mandato delle Misericordie

Comunicato del centro sociale TPO di Bologna

Prendiamo la parola per commentare le decisione della Direzione della Confraternita della Misericordia dell’Emilia Romagna di non voler più proseguire nella gestione operativa dei cosiddetti Centri di Permanenza Temporanea d Bologna e Modena specificando che:

– siamo assolutamente convinti che l’intero impianto normativo delle leggi sulle migrazioni vada abolito e non semplicemente emendato. I CPT sono dispositivi il cui unico scopo è il controllo, disciplinamento e sfruttamento dei cittadini migranti. Essi vanno chiusi, non riformati o abbelliti.

– è dimostrato il fallimento della prospettiva dell’umanizzazione dei CPT perseguito, tra gli altri, dai dirigenti della Confraternita della Misericordia e sostenuto, purtroppo, dai sindaci di Bologna e Modena che attribuiscono il fallimento dei CPT alla legge Bossi Fini. Trasformare, convenzione dopo convenzione, i CPT in luoghi di “dialogo e testimonianza” è impossibile. Si provi, come esercizio di maturità culturale, ad ascoltare uno qualunque delle centinaia di migranti detenuti da Lampedusa a via Brunelleschi.
Via Mattei e Sant’Anna sono, dalla loro istituzione, lager della modernità nei quali le vite vengono spezzate, i/ le lavoratori/ trici rinchiuse/i dopo mesi o anni di lavoro nero.
Via Mattei e Sant’Anna sono luoghi nei quali si muore.

– riteniamo insopportabile ed indegno politicamente e moralmente continuare ad attribuire al Fato i sempre più frequenti e continui casi di violenze, sospetti abusi farmacologici, suicidi apertamente agevolati dalla stessa ignavia dei carcerieri. Ora basta: nei CPT italiani ed europei si muore, si viene addomesticati all’assenza di diritti da minacce o dirette violenze.

Chiediamo che la Confraternita della Misericordia sia conseguente alle dichiarazioni del dott. Giovanardi e della dott.ssa Lombardo e che, senza aspettare la fine della convenzione che li impegna fino al 31/12/2006, smetta immediatamente di gestire questo business ed abbandoni immediatamente tutti i CPT.

Infine, se ci fossero ancora dubbi, comunichiamo che saremo sempre dalla parte di quell’umanità che insorge contro un presente fatto di dominio e sfruttamento e chedel tutto legittimamente, a nostro parere, odia questi lager, pratica quando ed ove possibile la fuga, si ribella, smonta queste strutture e sanziona tutti i partners della catena della deportazione.
I CPT vanno chiusi, subito, e la legge Bossi Fini va abolita, senza nessuna ambiguità, rompendo quel legame maledetto che connette sfruttamento, obbligo alla clandestinità ed espulsione.

Da qui passa anche molto di quella possibile differenza del governo di Centro Sinistra, che finora non si è vista.

TPO Bologna
8 settembre 2006