Progetto Melting Pot Europa
Per la promozione dei diritti di cittadinanza

redazione@meltingpot.org

Dona ora!
English | Français | Español
Salviamo Melting Pot! Da 25 anni online per i diritti

Salviamo Melting Pot! Da 25 anni online per i diritti

English | Español | Français

#Lesvoscalling

Una campagna solidale per la libertà di movimento

Iniziativa formativa

Il diritto all’iscrizione anagrafica dei cittadini non comunitari

Venerdì 16 aprile 2021 in modalità online

SANS-PAPIERS

Home sans-papiers

Normativa

Archivio e guida legislativa
Guida legislativa
Testo Unico Immigrazione
Regolamento di attuazione
Normativa italiana
Normativa europea
Giurisprudenza italiana
Giurisprudenza europea
Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Consulta le schede

DIRITTI DI CITTADINANZA

Home cittadinanza
Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Approfondimenti
Comunicati stampa e appelli
Incontri informativi e formativi
Interviste
Notizie
Rapporti e dossier
Reportage e inchieste
Tesi di laurea, ricerche e studi
Traduzioni
Video
Immagini
Audio

Rubriche

Spazi di significati
Speciale Sanatoria 2020
Leggi Salvini
Campagna Lesvos calling
Around Europe
Questione asilo
Speciale CPR - CIE
A proposito di Accoglienza
Confini e frontiere
Il punto di vista dell’operatore
In mare
Papers
Speciale Hotspot
Un mondo, molti mondi
Radio Melting Pot
Voci dal Sud
Migrarte
Archivio delle Rubriche

Ricerca

Argomenti sans-papiers
Argomenti cittadinanze
Tag geografiche

Chi siamo

Il progetto
Sostienici
Assegnaci il tuo 5‰
Servizi
Formazione Melting Pot
Aiutaci a tradurre
Autori e traduttori
Avvocati
Collabora
Seguici
Contatti

Tweet di @MeltingPotEU
Home » Cittadinanze » Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
Versione per la stampa

I turchi presto non avranno più bisogno di visto per viaggiare, la Commissione Europea ad un passo dall’approvazione

Jennifer Rankin - Bruxelles, 3 maggio 2016 - The Guardian

Link all’articolo originale

L’approvazione è prevista per mercoledì, nonostante il governo di Ankara non abbia rispettato tutte le condizioni stipulate nell’accordo con l’UE riguardo ai rifugiati.

Traduzione a cura di: Stefania Ceccarelli

La Commissione Europea è pronta a promuovere la libertà di viaggio per i cittadini turchi nell’area Schengen senza necessità di visto; questo uno dei punti del discusso accordo sui rifugiati che si è concluso tra Unione Europea e Turchia a marzo.

Stando alle fonti di Bruxelles, l’approvazione della commissione è prevista per mercoledì, nonostante Ankara non soddisfi alcune delle 72 condizioni politiche e tecniche riguardanti i controlli di frontiera e i passaporti stipulate invece nell’accordo.

L’Unione Europea e il Parlamento Europeo, tuttavia, hanno l’ultima parola e quindi potrebbero comunque rifiutare tale mossa.
Se venisse approvato, l’accordo autorizzerebbe i turchi ad accedere ai 26 paesi dell’area Schengen senza bisogno di visto, ma non la Gran Bretagna e l’Irlanda, le quali si trovano al di fuori di tale zona.

La nostra fonte, ormai esperta, ci ha confidato che sarebbe “una favola” per i turchi poter viaggiare in Europa senza visto entro la fine di giugno, come vorrebbe il governo di Ankara.
Stando a quanto riferitoci, sarebbe altamente improbabile che venisse garantito l’accesso senza visto a 79 milioni di turchi in maniera immediata e che giungeremmo invece ad un compromesso, applicando l’accordo prima a determinati gruppi, quali studenti, uomini d’affari e possessori di passaporti biometrici in linea con gli standard UE.
Non è ancora comunque chiaro se queste condizioni verranno accolte dal governo di Ankara, che si è adagiato sugli allori di alcune testate giornalistiche turche uscite in seguito alla promessa dell’UE sui visti lo scorso marzo.

La Turchia ha ripetutamente minacciato di annullare l’accordo sui migranti nel caso non dovesse ottenere il libero accesso all’Europa senza visto entro giugno. Stando ai termini previsti dal patto stipulato con l’UE, la Turchia andrebbe a riprendersi i rifugiati e i migranti che arrivano clandestinamente in Europa, mentre l’UE avrebbe promesso di dare rifugio a quasi 72,000 siriani che adesso vivono in Turchia.

Sebbene tutti e 28 i capi di Stato dell’Unione Europea abbiano acconsentito alla liberalizzazione del visto entro giugno, molti dei loro governi mostrano un certo nervosismo di fronte alla prospettiva di semplificare l’accesso ai turisti e ai soggiornanti per breve periodo turchi. Francia e Germania hanno richiesto la possibilità di applicare misure di emergenza atte a sospendere tale liberalizzazione qualora si verificasse un’impennata nel numero di clandestini turchi o nel numero di richieste d’asilo.

Stando alla bozza giunta al Guardian, entrambi i governi chiedono un meccanismo di emergenza per sospendere l’accesso senza visto per sei mesi nel caso in cui un paese non abbia più i requisiti richiesti. Secondo il regolamento attuale, la sospensione può richiedere fino a nove mesi prima di essere messa in atto.
Alcuni membri del Parlamento Europeo hanno espresso preoccupazioni riguardo al fatto che l’UE sembra premiare il governo di Ankara proprio quando quest’ultimo sta reprimendo con forza le critiche interne ed estere. Lo scorso mese, i membri del Parlamento Europeo hanno votato in favore di una risoluzione che accusava il governo turco di una “significativa ricaduta” sulla libertà di espressione e di assemblea.

Questi stessi membri sono altresì preoccupati dal fatto che la decisione di accordare la libertà di viaggio ai cittadini turchi si basi su interessi politici, senza tenere conto degli standard tecnici e politici. In occasione dell’ultimo conteggio del 20 aprile, il governo turco aveva raggiunto solo la metà dei 72 criteri legali e politici necessari alla liberalizzazione in questione, tra cui il possesso di passaporti biometrici e la tutela dei diritti delle minoranze.

La scorsa settimana, è scoppiata una rissa tra membri del partito alla guida del governo e sostenitori della minoranza curda all’interno dello stesso parlamento turco, rallentando così l’approvazione delle leggi necessarie. Ciò nonostante, è stata approvata una norma che garantirebbe il diritto di viaggio senza visto anche per i cittadini comunitari diretti in Turchia, uno dei 72 requisiti previsti. Il disegno di legge è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale turca giovedì scorso, ma verrà applicato solo quando l’UE rimuoverà le restrizioni sul visto.

Stando alle dichiarazioni di Ankara per Reuters, le nuove misure si applicheranno anche ai ciprioti greci, sebbene sia stato ribadito che tale decisione non comporterà alcun cambiamento politico sull’isola divisa. “Ciò non comporta il riconoscimento di Cipro,” ha dichiarato il portavoce ufficiale. “Se l’UE abolisce il visto per i cittadini turchi, allora noi aboliremo il visto anche per gli altri paesi europei.”

Questa decisione di allentare la presa giunge in un momento assai delicato per l’Europa, con il referendum del Regno Unito del 23 giugno da una parte e il contraccolpo sulle politiche riguardanti i rifugiati che ha aperto la strada ai partiti di estrema destra dall’altra. La sensibilità delle politiche sui migranti è stata ribadita martedì scorso, quando la corte suprema ungherese ha dato il via libera a un referendum promosso dal governo, che potrebbe avere luogo questo stesso anno, sulle quote di rifugiati dell’UE.

Il premier ungherese, Viktor Orbán, ha promesso un voto sulle quote UE riguardanti il trasferimento obbligatorio dei rifugiati, giocando d’anticipo sui piani di modifica delle norme sul diritto d’asilo europee. Agli ungheresi verrà chiesto: “Volete che sia l’Unione Europea a stabilire il trasferimento obbligatorio di cittadini non-ungheresi in Ungheria anche senza il consenso del Parlamento?”

Vedi anche

  • 1 Maggio: Over the fortress sotto l’Ambasciata turca a Roma
  • Senza una politica migratoria umana ed un’Europa federale non c’è futuro
  • L’accordo finale tra EU e Turchia: un’analisi legale
  • I vertici dell’UE propongono riforme sulle politiche di asilo e l’approvazione dell’accordo visti con la Turchia
  • La Turchia riammette 386 migranti irregolari a partire dal 20 Marzo”: Ministero degli Affari Esteri
  • Rapporto della visita in Turchia dei centri di Edirne e di Kırklareli di una delegazione di parlamentari europei
[ 6 maggio 2016 ]
Sostieni il Progetto Melting Pot Europa!
Dona almeno 1€ - Inserisci l'importo:
Foto: Manifestanti in protesta contro l’accordo UE-Turchia, che include la libertà di viaggio senza bisogno di visto, nei pressi dell’ambasciata turca a Roma. Foto: Massimo Percossi/EPA

TAG

ARGOMENTI:
Accordo UE-Turchia, Europa, Grecia e immigrazione, Turchia e immigrazione

Chi siamo

  • Il progetto
  • Sostienici
  • Assegnaci il tuo 5‰
  • Servizi
  • Formazione Melting Pot
  • Aiutaci a tradurre
  • Autori e traduttori
  • Avvocati
  • Collabora
  • Seguici
  • Contatti

Sans papier

Normativa

  • Archivio e guida legislativa
  • Guida legislativa
  • Testo Unico Immigrazione
  • Normativa italiana
  • Normativa europea
  • Giurisprudenza italiana
  • Giurisprudenza europea
  • Accordi e trattati internazionali

Schede pratiche

Cittadinanze

  • Notizie, approfondimenti, interviste e appelli
  • Approfondimenti
  • Comunicati stampa e appelli
  • Incontri informativi e formativi
  • Interviste
  • Notizie
  • Rapporti e dossier
  • Reportage e inchieste
  • Tesi di laurea, ricerche e studi
  • Traduzioni
  • Video
  • Immagini
  • Audio

Rubriche

  • Speciale Sanatoria 2020
  • Leggi Salvini
  • Campagna Lesvos calling
  • Around Europe
  • Questione asilo
  • Speciale CPR - CIE
  • A proposito di Accoglienza
  • Confini e frontiere
  • Il punto di vista dell’operatore
  • In mare
  • Papers
  • Speciale Hotspot
  • Un mondo, molti mondi
  • Radio Melting Pot
  • Voci dal Sud
  • Migrarte
  • Archivio delle Rubriche

Ricerca

  • Argomenti sans papiers
  • Argomenti cittadinanza
  • Tag geografiche

Social

facebook

twitter

telegram

youtube

rss

TELE RADIO CITY s.c.s.

Onlus
P.I. 00994500288
Iscr. Albo Soc. Coop.
n. A121522

CREDITS

web design HCE s.r.l.

2003-2021
creative commons

Cookies
Privacy Policy

Melting Pot è una testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Padova in data 15/06/2015 n. 2359 del Registro Stampa.